Per
la prima volta una grande esposizione presenta lo straordinario livello
delle conoscenze naturalistiche, scientifiche e nel campo delle applicazioni
tecniche raggiunto a Pompei e nel mondo romano alla vigilia dell'eruzione
che nel 79 d.C. seppellì la città. Nella mostra sono esposti oltre 400 reperti archeologici, provenienti da Pompei, Ercolano, Oplontis e Stabia e caratterizzati da una notevole varietà tipologica: dagli utensili di lavoro agli oggetti di uso quotidiano, dagli strumenti agricoli ai ferri chirurgici, dalle valvole idrauliche alle bilance impiegate nel mercato di Pompei.
La mostra consente di ricostruirne il funzionamento e di ammirare la genialità degli uomini che progettavano, costruivano ed utilizzavano questi attrezzi. Gli straordinari documenti artistici (statue, affreschi, mosaici, ceramiche, ecc.) che arricchiscono il percorso di visita, molti dei quali esposti per la prima volta, offrono preziose informazioni sulle conoscenze ottiche, sui metodi di cura delle malattie più comuni, sulle tecniche di allevamento dei pesci, sull'utilizzo di strumenti di precisione, sul modo di sollevare l'acqua, sulle varietà faunistiche e floreali, ma anche sulla lavorazione dei metalli e del vetro.
Alla suggestione di queste eccezionali testimonianze storiche si aggiunge quella degli splendidi modelli di macchine presenti nella mostra; modelli, tutti perfettamente funzionanti, costruiti seguendo scrupolosamente le tecniche di assemblaggio e impiegando i medesimi materiali che usavano i raffinati tecnici di Pompei. Plastici, modelli interattivi, ricostruzioni virtuali, affascinanti supporti multimediali, e anche un acquario, che visualizza le tecniche di acquacoltura dei Romani, completano un percorso al tempo stesso straordinariamente attraente e didatticamente efficace, che immerge il visitatore da protagonista nel suggestivo mondo dell'homo faber dell'antichità romana.
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