Esperimento
di Gaspare Berti presso il Convento dei Minimi sul Pincio.
Gaspar Schott, Technica curiosa, sive, Mirabilia artis, Würzburg
1664
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Probabilmente nativo di
Mantova, trascorse la maggior parte della sua vita a Roma. Fu molto
attivo nell'ambiente scientifico della città papalina, stabilendo
contatti e collaborazioni con personaggi quali Luca Holstein, Athanasius
Kircher e Raffaello Magiotti. Nel 1643, alla morte di Benedetto Castelli,
fu designato quale suo successore alla cattedra di matematica della
Sapienza (l'ateneo romano), ma l'esperienza fu di brevissima durata,
poiché la morte lo colse in quello stesso anno.
Le ricerche di Berti hanno una particolare importanza per la loro
stretta relazione con il lavoro di Evangelista Torricelli sulla pressione
atmosferica. Tra il 1640 e il 1643, Berti fu infatti impegnato nella
elaborazione di diversi apparati sperimentali, destinati a verificare
empiricamente il livello di ascesa dell'acqua nei sifoni, fissato
da Galileo in 18 braccia (circa 11 metri). In una lettera a Marin
Mersenne del marzo 1648, Raffaello Magiotti descrive un grande "syfone
di piombo" di circa 22 braccia che il Berti avrebbe allestito nel
cortile della sua casa. Secondo Magiotti, Berti, appoggiandosi sull'esito
dei suoi esperimenti, arrivava a disconoscere la veridicità delle
conclusioni galileiane.
Da testimonianze di Athanasius Kircher e Gaspar Schott, si ricava
inoltre notizia di esperimenti condotti dal Berti al fine di rilevare
la reale presenza del vuoto in un tubo barometrico.
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