Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze, ITALIA

Licitazione privata per i lavori relativi ad
" Interventi di adeguamento strutturale e funzionale nella sede
dell'Istituto e Museo di Storia della Scienza"

DOCUMENTAZIONE TECNICA INFORMATIVA
RELAZIONE TECNICA PER IMPIANTI
ELETTRICI E SPECIALI

NB: scopo della relazione è fornire dati informativi generali
e per questo non specificatamente vincolanti


PARTE PRIMA

IMPIANTO ELETTRICO

 

1. DESCRIZIONE DELL'IMPIANTO

1.1 SORGENTI DI ALIMENTAZIONE

L'impianto elettrico dei locali ai piani terra, scantinato e ammezzato della sede dell'Istituto e Museo di Storia della Scienza sarà alimentato dalla rete di distribuzione pubblica a bassa tensione ENEL, tramite il quadro elettrico generale di edificio esistente.

L'alimentazione da rete ENEL servirà, in condizioni normali, tutti gli apparecchi e tutti gli impianti di utilizzazione previsti nei locali dei due piani. Saranno inoltre installate sorgenti di alimentazione autonome distribuite per luci di sicurezza, costituite da alimentatori-soccorritori con accumulatori installati all'interno di appositi apparecchi illuminanti.


1.2 QUADRI ELETTRICI DI PIANO - DISTRIBUZIONE

I nuovi impianti elettrici dei piani terra e scantinato saranno dotati di quadri elettrici di piano, ubicati nelle posizioni indicate nelle planimetrie allegate. Essi saranno realizzati con armadi chiusi in lamiera di acciaio provvisti di sportelli anteriori muniti di serrature a chiave e conterranno apparecchi di comando e protezione di tipo modulare, di caratteristiche idonee alle prestazioni richieste in materia di protezione contro le sovracorrenti e contro i contatti indiretti. I quadri installati in ambienti soggetti a umidità, oppure a misure protettive particolari (locali tecnici per impianti idrici, ecc.) saranno dotati di armadi con grado di protezione IP 55. Tutti gli altri quadri, installati in ambienti normali, saranno montati in armadi con grado di protezione non inferiore a IP 40.

Nei quadri di piano i circuiti destinati ad alimentare direttamente singole utenze oppure utenze luce e F.M. distribuite nei locali, senza interposizione di ulteriori quadri o protezioni, saranno protetti con interruttori magnetotermici con relé differenziali ad alta sensibilità. Gli interruttori destinati a proteggere linee di alimentazione di quadri secondari di zona saranno invece dotati di relé differenziali selettivi nella sensibilità e nei tempi di intervento, rispetto a quelli installati a valle.

Le linee di distribuzione principale collegheranno il quadro elettrico generale ai quadri di piano e saranno realizzate mediante cavi unipolari e multipolari tipo FG7(O)M 0,6/1 kV non propaganti l'incendio, a bassissima emissione di gas tossici e corrosivi, conformi alle Norme CEI 20-22II, 20-37 e 20-38, alloggiati in canalette metalliche e/o tubi metallici. Ogni linea sarà dotata di un conduttore di protezione dimensionato in funzione della sezione del conduttore di fase, in base ai criteri previsti dalle Norme CEI 64-8.
I circuiti di distribuzione terminale derivati dai quadri di piano saranno realizzati secondo due tipologie:

- con cavi multipolari del tipo previsto per la distribuzione principale (FG7(O)M 0,6/1 kV) posti in opera in canalette in acciaio zincato oppure in tubi metallici installati a vista, nei vani tecnici e nei percorsi sopra i controsoffitti;
- con condutture non propaganti l'incendio tipo N07 V-K poste in opera all'interno di tubi flessibili in PVC di tipo pesante e cassette di derivazione incassate sotto traccia, in tutti gli altri casi.

1.3 IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE NORMALE E DISTRIBUZIONE F.M.

1.3.1 Locali tecnici, depositi

Gli impianti di illuminazione saranno di tipo a vista, con tubi rigidi e guaine flessibili in acciaio zincato e cassette di derivazione metalliche, apparecchi di comando e plafoniere con tubi fluorescenti in custodie stagne di materiale plastico autoestinguente. Le prese saranno di tipo CEE monofasi 2x16 A+T con interruttori di blocco e fusibili, in custodie stagne da parete. Nel loro complesso gli impianti avranno grado di protezione minimo IP 55.


1.3.2 Zone comuni, scale, corridoi, atri

Negli atri, nelle scale e nelle zone comuni con soffitti a volte si prevede la realizzazione di illuminazione indiretta, mediante proiettori installati a parete oppure incassati, equipaggiati con lampade di vari tipi (fluorescenti compatte, alogene, a scarica), da scegliere in funzione delle temperature di colore desiderate, del numero e della potenza unitaria delle lampade. La scelta delle soluzioni di dettaglio per l'illuminazione sarà coordinata col progetto esecutivo architettonico ed è pertanto rinviata a tale fase di progetto.

Per queste zone l'alimentazione degli impianti di illuminazione sarà derivata dal quadro elettrico del piano terra e i relativi comandi di accensione saranno centralizzati presso la portineria dell'edificio.

Nelle parti comuni l'installazione di impianti F.M. sarà limitata ad alcune prese di servizio bivalenti 2x10/16 A+T di tipo per usi civili comandate e protette da interruttori miniaturizzati, con custodie e condutture incassate.


1.3.3 Sale per riunioni-esposizioni temporanee

Nelle sale per riunioni saranno installati impianti di illuminazione generale con lampade fluorescenti tali da assicurare il comfort visivo necessario per la lettura, equipaggiate con reattori elettronici e dispositivi di regolazione del flusso luminoso, onde consentirne l'adattamento alle diverse necessità d'uso durante i convegni e le conferenze.

Indipendentemente dalla scelta del tipo degli apparecchi illuminanti, rinviata alla fase di progetto esecutivo architettonico e ovviamente correlata a quella degli arredi, gli impianti di illuminazione generale delle sale riunioni avranno piena flessibilità sia dal punto di vista funzionale che estetico, onde consentire anche allestimenti per mostre che rinuncino del tutto o quasi agli impianti fissi, prevedendo esclusivamente allestimenti luce temporanei. A tal fine le sale riunioni che possono essere destinate anche ad esposizioni saranno dotate di infrastrutture (quadretti con prese, binari elettrificati) disponibili per impianti di illuminazione temporanei. Le accensioni di questi impianti potranno essere comandate dai quadri di piano.

In questi ambienti è prevista inoltre l'installazione di prese per usi di servizio 2x10/16 A+T munite di interruttori di comando, con custodie e condutture incassate, dello stesso tipo previsto per le zone comuni. Nelle zone riservate ai tavoli degli oratori nelle sale per riunioni sarà particolarmente rinforzata la dotazione di prese, utili per l'alimentazione di apparecchi audiovisivi. Nelle stesse zone saranno inoltre installati schermi avvolgibili a motore per proiezioni e apparecchi per comando da tavolo delle luci di sala.


1.3.4 Laboratori multimediali e uffici

L'illuminazione dei locali destinati a laboratori multimediali e a uffici sarà realizzata con plafoniere dotate di tubi fluorescenti e schermi anabbaglianti tipo "dark light", idonee per posti di lavoro a videoterminali. Le accensioni di tali apparecchi saranno locali, mediante apparecchi di comando e condutture incassate.

Questi locali saranno dotati di gruppi di prese incassate, sia di tipo bivalente 2x10/16 A a poli allineati, sia tipo UNEL 10/16 A, particolarmente richieste per il collegamento di elaboratori elettronici e di periferiche dei sistemi di elaborazione. Le composizioni di prese dei diversi tipi saranno analoghe a quelle già impiegate nei locali ai piani terzo e quarto adibiti a uffici dell'Istituto.


1.3.5 Servizi igienici

Nei servizi igienici gli impianti di illuminazione saranno realizzati mediante plafoniere equipaggiate con lampade fluorescenti compatte in custodie con grado di protezione non inferiore a IP 44. Le accensioni di questi impianti saranno centralizzate nei locali destinati al pubblico, locali nei gruppi di servizi riservati al Personale dell'Istituto.

Nei servizi igienici saranno osservate le norme di installazione degli apparecchi elettrici e i distanziamenti previsti nelle Norme CEI 64-8/7. Nei servizi attrezzati per disabili saranno installati dispositivi di chiamata di allarme con azionamento a tirante, segnalazioni acustiche e luminose tacitabili localmente. Tali segnalazioni saranno ripetute in portineria, ma la tacitazione dell'allarme potrà essere eseguita solo con intervento sul posto dal quale è stata attivata la segnalazione.


1.4 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA

Come ai piani superiori dell'edificio, anche ai piani terra, scantinato e ammezzato l'impianto di illuminazione di sicurezza sarà realizzato mediante plafoniere autonome con lampade fluorescenti e accumulatori incorporati. La distribuzione delle lampade di sicurezza sarà tale da assicurare le prestazioni previste dalle Norme CEI 64/8 sia in termini di illuminamento medio, sia per quanto riguarda l'autonomia di funzionamento, che sarà non inferiore a un'ora.


1.5 IMPIANTO DI PROTEZIONE

I conduttori di protezione delle linee di distribuzione generale avranno origine dal nodo principale di terra dell'edificio, presso il quadro generale di bassa tensione esistente, e saranno dimensionati in proporzione ai conduttori di fase in base ai criteri stabiliti dalle Norme CEI 64-8. Con uguale criterio, ovvero uniti ad ogni circuito e dimensionati in proporzione ai conduttori di fase, saranno distribuiti i conduttori di protezione nella distribuzione terminale dei piani e delle singole zone.

Nei locali ove saranno presenti masse estranee (serbatoi, tubi e canali metallici, ecc.) saranno eseguiti impianti locali di equalizzazione del potenziale, collegati all'impianto generale di protezione dell'edificio. Sarà curata in particolare l'equipotenzialità delle masse nei servizi igienici, se realizzati con tubazioni metalliche.



2. PRESTAZIONI DELL'IMPIANTO ELETTRICO

L'impianto in oggetto è destinato ad alimentare utenze alimentate a 380-220 V/50 Hz, per le quali si prevedono, in linea di massima, i seguenti impegni di potenza attiva, tenendo conto dei coefficienti di contemporaneità stimati per ciascun tipo di utenza:

- illuminazione locali piano terra e ammezzato
5
kW
- prese F.M. distribuite piano terra e ammezzato:
7
kW
- impianti tecnologici piano terra e ammezzato:
3
kW
- illuminazione locali piano scantinato
3
kW
- prese F.M. distribuite piano scantinato:
4
kW
- impianti tecnologici piano scantinato:
12
kW
TOTALE
34
kW

In base alla sopra esposta valutazione della potenza attiva impegnata dall'impianto, la potenzialità del quadro elettrico generale esistente risulta sufficiente per provvedere all'alimentazione dei nuovi impianti, che sostituiranno quelli esistenti al piano terra e al piano interrato, con le necessarie integrazioni relative alle nuove funzioni previste.

Le prestazioni funzionali dell'impianto in oggetto relative all'illuminazione normale dei diversi tipi di ambienti saranno conformi alle indicazioni delle Norme UNI 10380, con valori di illuminamento medio comunque non inferiori a quelli sotto esposti:

- corridoi, sale espositive
100
lux
- locali di servizio
200
lux
- magazzini
150
lux
- locali tecnici
150
lux
- uffici
300
lux
- sale riunioni e convegni
400
lux


Negli uffici saranno installati apparecchi illuminanti di tipo idoneo per illuminazione di posti di lavoro attrezzati con videoterminali, in conformità a quanto prescritto dal D.Leg. n. 626/1994.

L'impianto di illuminazione di sicurezza fornirà in emergenza un illuminamento medio non inferiore a 5 lux in tutte le zone comuni e in tutti i percorsi di uscita, sia in piano che nelle scale.

In tutto l'impianto le cadute di tensione saranno inferiori o uguali al 4 % della tensione al quadro generale di BT esistente. A tal fine le linee di distribuzione principale e secondaria saranno dimensionate in modo che le cadute di tensione complessive tra il quadro generale e i quadri di distribuzione secondaria non superino l'1,5 %, mentre per i circuiti di distribuzione di zona le massime cadute di tensione saranno del 2,0 % per i circuiti di illuminazione, del 2,5 % per i circuiti F.M.


3. CLASSIFICAZIONE DEL LUOGO

In base alle Norme CEI 64-8/7 (Sezione 751) l'edificio è classificato come luogo a maggior rischio d'incendio, in quanto pregevole per arte e storia e soggetto ad elevata densità di affollamento, nelle parti frequentate dal pubblico.

Per quanto riguarda il rischio d'incendio, l'edificio ove ha sede L'Istituto e Museo di Storia della Scienza costituisce attività soggetta ai controlli di prevenzione incendi ed è soggetto alle prescrizioni costruttive e di esercizio contenute nel "Regolamento contenente norme di sicurezza antincendio per gli edifici storici e artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre", approvato con D.M. 20 Maggio 1992 n°569 del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali.


4. CLASSIFICAZIONE DEL SISTEMA ELETTRICO

I nuovi impianti in oggetto saranno integrati nell'impianto esistente nell'edificio, classificato come sistema elettrico di categoria I a tensione nominale 380/220 V-50 Hz tipo TT, in base alle Norme CEI 64-8:


5. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO PER L'IMPIANTO ELETTRICO

Per l'impianto in oggetto saranno assunte come riferimento le Norme CEI, la Legge n. 46/1990, le norme sulla prevenzione degli infortuni stabilite dal D.P.R. n° 547 del 27.04.1955, dal D.Leg. n.626/1994 e dalle altre Leggi e Regolamenti vigenti in materia di impianti elettrici.

Per il progetto esecutivo e per la costruzione dell'impianto elettrico saranno assunte come riferimento in particolare le seguenti Norme CEI:

- CEI 0-3 fasc. n. 2910/1996:
Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati.

- CEI 3-14 fasc. n. 4050/1997 (EN 60617-2):
Segni grafici per schemi - Parte 2: Elementi dei segni grafici, segni grafici distintivi e segni di uso generale.

- CEI 3-15 fasc. n. 4051/1997 (EN 60617-3):
Segni grafici per schemi - Parte 3: Conduttori e dispositivi di connessione.

- CEI 3-16 fasc. n. 3963/1997 (EN 60617-4):
Segni grafici per schemi - Parte 4: Componenti passivi.

- CEI 3-18 fasc. n. 4052/1997 (EN 60617-6):
Segni grafici per schemi - Parte 6: Produzione, trasformazione e conversione dell'energia elettrica.
- CEI 3-19 fasc. n. 4411/1998 (EN 60617-7):
Segni grafici per schemi - Parte 7: Apparecchiature e dispositivi di comando e protezione.

- CEI 3-20 fasc. n. 4412/1998 (EN 60617-8):
Segni grafici per schemi- Parte 8: Strumenti di misura, lampade e dispositivi di segnalazione.

- CEI 3-23 fasc. n. 4414/1998 (EN 60617-11):
Segni grafici per schemi - Parte 11: Schemi e piani d'installazione architettonici e topografici.

- CEI 11-25 fasc. n. 2997R/1997:
Calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti trifasi a corrente alternata.

- CEI 13-11 fasc. n. 3732H/1997
Strumenti di misura elettrici registratori ad azione diretta e relativi accessori.

- CEI 16-2 fasc. n. 3013R/1997 (EN 60445,):
Individuazione dei morsetti degli apparecchi e delle estremità di conduttori designati e regole generali per un sistema alfanumerico.

- CEI 16-3 fasc. n. 3991/1997 (EN 60073):
Codifica dei dispositivi indicatori e degli attuatori con colori e con mezzi supplementari.

- CEI 16-4 fasc. n. 4658/1998
Individuazione dei conduttori isolati e dei conduttori nudi tramite colori.

- CEI 16-7 fasc. n. 3087/1997:
Elementi per identificare i morsetti e la terminazione dei cavi.

- CEI 17-11 fasc. n. 4151C/1998 (EN 60947-3):
Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra sezionatori e unità combinate con fusibili.

- CEI 17-13/1 fasc. n. 4152C/1998 (EN 60439-1):
Apparecchiature assiemate di protezione di manovra per bassa tensione (quadri B.T.). - Parte 1: Prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS).

- CEI 17-13/2 fasc. n. 3444R/1997 (EN 60439-2):
Apparecchiature assiemate di protezione di manovra per bassa tensione (quadri B.T.). - Parte 2: Prescrizioni particolari per condotti sbarre.

- CEI 17-13/3 fasc. n. 3445C/1997 (EN 60439-3):
Apparecchiature assiemate di protezione di manovra per bassa tensione (quadri B.T.). - Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere utilizzate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso. Quadri di distribuzione (ASD).
- CEI 17-13/4 fasc. n. 4153C/1998 (EN 60439-4,):
Apparecchiature assiemate di protezione di manovra per bassa tensione (quadri B.T.). - Parte 4: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere (ASC).

- CEI 17-41 fasc. n. 4154R/1998 (EN 61095):
Contattori per tensione non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1200 V in corrente continua soggetti a certificazione.

- CEI 17-44 fasc. n. 3446C/1997 (EN 60947-1):
Apparecchiature a bassa tensione - Parte 1: Regole generali.

- CEI 17-45 fasc. n. 4833/1998 (EN 60947-5-1):
Apparecchiature a bassa tensione. - Parte 5: Dispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra. Sezione 1. Dispositivi elettromeccanici per circuiti di comando.

- CEI 17-47 fasc. n. 4374C/1998 (EN 60947-6-1/A2):
Apparecchiature a bassa tensione. - Parte 6: Apparecchiature a funzioni multiple. Sezione 1. Apparecchiature di commutazione automatica.

- CEI 17-48 fasc. n. 4375C/1998 (EN 60947-7-1):
Apparecchiature a bassa tensione. - Parte 7: Apparecchiature ausiliarie. Sezione 1. Morsettiere per conduttori in rame.

- CEI 17-50 fasc. n. 4376C/1998 (EN 60947-4-1):
Apparecchiature a bassa tensione. - Parte 4: Contattori e avviatori. Sezione 1. Contattori e avviatori elettromeccanici.

- CEI 20-13 fasc. n. 4378C/1998:
Cavi con isolamento estruso in gomma per tensioni nominali da 1 a 30 kV.

- CEI 20-14 fasc. n. 3509/1997:
Cavi isolati con polivinilcloruro di qualità R2 con grado d'isolamento superiore a 3 (per sistemi elettrici con tensione nominale da 1 a 20 kV).

- CEI 20-19/1-2-3-4-6-7-8-9-11-13-14 fasc. n. 2947-2948-3492/1997-2950-2951-2952- 2953-2954-2955-2956/1996-3955/1997.4096/1997):
Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V.

- CEI 20-20/1-2-3-4-5-7-8-9-10-11-12-13 fasc. n. 2831-2832-2833-2912-2834-2835-2836- 2837-2838-2957-2839/1996-4097/1997:
Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V.

- CEI 20-22/1-2-3-4-5 fasc. n. 3453R/97-4991R/99-3454R/97-3455R/97-3456R/97:
Prova dei cavi non propaganti l'incendio.

- CEI 20-24 fasc. n. 3802R/1998:
Giunzioni e terminazioni per cavi d'energia.
- CEI 20-28 fasc. n. 3803R/1998:
Connettori per cavi d'energia.

- CEI 20-29 fasc. n. 3457R/1997:
Conduttori per cavi isolati.

- CEI 20-33 fasc. n. 3804R/1998:
Giunzioni e terminazioni per cavi d'energia a tensione Uo/U non superiore a 600/1000 V in corrente alternata e 750 V in corrente continua.

- CEI 20-35 fasc. n. 3805C/1998 :
Prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco. - Parte 1: Prova di non propagazione della fiamma sul singolo cavo verticale.

- CEI 20-35/2 fasc. n. 3460R/1997 :
Prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco. - Parte 2: Prova di non propagazione della fiamma su un filo isolato o cavo di piccole dimensioni, in rame, posto in posizione verticale.

- CEI 20-36 fasc. n. 3806R/1998:
Prove di resistenza al fuoco dei cavi elettrici.

- CEI 20-38/1 fasc. n. 3461R/1997:
Cavi isolati con gomma non propaganti l'incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi. Parte 1 - Tensione nominale Uo/U non superiore a 0,6/1 kV.

- CEI 20-38/2 fasc. n. 3762R/1997:
Cavi isolati con gomma non propaganti l'incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi. Parte 2 - Tensione nominale Uo/U superiore a 0,6/1 kV.

- CEI 20-40 fasc. n. 4831/1998:
Guida per l'uso dei cavi a bassa tensione.

- CEI 23-3 fasc. n. 1550/1991 (EN 60898, IEC 898)
Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari.

- CEI 23-5 fasc. n. 306/1972:
Prese a spina per usi domestici e similari.

- CEI 23-9 fasc. n. 2864/1996 (EN 60669-1):
Apparecchi di comando non automatici (interruttori) per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Prescrizioni generali.

- CEI 23-11 fasc. n. 3471C/1997 (EN 61058-1):
Interruttori per apparecchi - Parte 1: Prescrizioni generali.

- CEI 23-12/1 fasc. n. 3472C/1997 (EN 60309-1):
Spine e prese per uso industriale. - Parte 1: Prescrizioni generali.

- CEI 23-12/2 fasc. n. 3473R/1997 (EN 60309-2):
Spine e prese per uso industriale. - Parte 2: Prescrizioni di intercambiabilità dimensionale per spine e prese con spinotti ad alveoli cilindrici.

- CEI 23-18 fasc. n. 532/1980:
Interruttori differenziali per usi domestici e similari e interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari.

- CEI 23-19 fasc. n. 639/1983:
Canali portacavi in materiale plastico e loro accessori ad uso battiscopa.

- CEI 23-20 fasc. n. 3474C/1997 (EN 60998-1):
Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per usi domestici e similari. - Parte 1: Prescrizioni generali.

- CEI 23-21 fasc. n. 4279C/1998 (EN 60998-2-1):
Dispositivi di connessione per circuiti a bassa tensione per uso domestico e similare. - Parte 2.1: Prescrizioni particolari per i dispositivi di connessione come parti separate con unità di serraggio di tipo a vite.

- CEI 23-22 fasc. n. 778/1986:
Canalette portacavi in materiale plastico per quadri elettrici.

- CEI 23-26 fasc. n. 2934/1996: (EN 60423)
Tubi per installazioni elettriche. Diametri esterni dei tubi per installazioni elettriche e filettature per tubi e accessori.

- CEI 23-31 fasc. n. 3764C/1997:
Sistemi di canali metallici e loro accessori per uso portacavi e portapparecchi.

- CEI 23-32 fasc. n. 3765C/1997:
Sistemi di canali in materiale plastico isolante e loro accessori per uso portacavi e portapparecchi per soffitto e parete.

- CEI 23-33 fasc. n. 3475/1997 (EN 60934):
Interruttori automatici per apparecchiature.

- CEI 23-39 fasc. n. 3480R/1997 (EN 50086-1):
Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 1: Prescrizioni generali

- CEI 23-46 fasc. n. 3484R/1997 (EN 50086-2-4):
Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche.
Parte 2-4: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati.

- CEI 23-48 fasc. n. 3541R/1998:
Involucri per apparecchi per installazioni fisse per usi domestici e similari. Parte 1: Prescrizioni generali.

- CEI 23-49 fasc. n. 2730/1996:
Involucri per apparecchi per installazioni fisse per usi domestici e similari. Parte 2: prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere dispositivi di protezione ed apparecchi che nell'uso ordinario dissipano una potenza non trascurabile.

- CEI 23-50 fasc. n. 3542R/1998:
Prese a spina per usi domestici e similari. Parte 1 : Prescrizioni generali.

- CEI 23-51 fasc. n. 2731/1996:
Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare.

- CEI 23-54 fasc. n. 2886/1996 (EN 50086-2-1):
Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche.
Parte 2-1: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi rigidi e accessori.

- CEI 23-55 fasc. n. 2887/1996 (EN 50086-2-2):
Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche.
Parte 2-2: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi pieghevoli e accessori.

- CEI 23-56 fasc. n. 2888/1996 (EN 50086-2-3):
Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche.
Parte 2-3: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi flessibili e accessori.

- CEI 32-1 fasc. n. 4661C/1988 (EN 60269-1):
Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata e a 1500 V per corrente continua. - Parte 1: Prescrizioni generali.

- CEI 32-4 fasc. n. 4121/1997 (EN 60269-2):
Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata e a 1500 V per corrente continua. - Parte 2: Prescrizioni supplementari per i fusibili per uso da parte di persone addestrate (fusibili principalmente per applicazioni industriali).

- CEI 32-5 fasc. n. 4095/1997 (EN 60269-3):
Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata e a 1500 V per corrente continua. - Parte 3: Prescrizioni supplementari per i fusibili per uso da parte di persone non addestrate (fusibili principalmente per applicazioni domestiche e similari).

- CEI 32-7 fasc. n. 3027R/1997 (EN 60269-4):
Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata e a 1500 V per corrente continua. - Parte 4: Prescrizioni supplementari per le cartucce per la protezione di dispositivi a semiconduttori.

- CEI 34-3 fasc. n. 4755C/1998 (EN 60081):
Lampade fluorescenti tubolari per illuminazione generale.

- CEI 34-21 fasc. n. 4138/1998 (EN 60598-1):
Apparecchi di illuminazione. - Parte 1: Prescrizioni generali e prove.

- CEI 34-22 fasc. n. 1748/1992 (EN 60598-2-22):
Apparecchi di illuminazione. - Parte 2: Prescrizioni particolari. Apparecchi di emergenza.

- CEI 34-23 fasc. n. 3769R/1997 (EN 60598-2-1):
Apparecchi di illuminazione. - Parte 2: Prescrizioni particolari. Apparecchi fissi per uso generale.

- CEI 34-27 fasc. n. 358R/1998 (EN 60598-2-6):
Apparecchi di illuminazione.- Parte 2: Prescrizioni particolari. Apparecchi con trasformatore incorporato per lampade a incandescenza.

- CEI 34-30 fasc. n. 5081/1999 (EN 60598-2-5):
Apparecchi di illuminazione. - Parte 2: Prescrizioni particolari. Proiettori.

- CEI 34-31 fasc. n. 3506/1997 (EN 60598-2-2):
Apparecchi di illuminazione. - Parte 2: Prescrizioni particolari. Apparecchi da incasso.

- CEI 34-48 fasc. n. 4473/1998 (EN 60922):
Alimentatori per lampade a scarica (escluse le lampade fluorescenti tubolari): Prescrizioni generali e di sicurezza.

- CEI 34-52 fasc. n. 3584C/1998 (EN 60968):
Lampade con alimentatore incorporato per illuminazione generale. Prescrizioni di sicurezza.

- CEI 34-54 fasc. n. 2885/1996 (EN 60928):
Alimentatori elettronici alimentati in corrente alternata per lampade fluorescenti tubolari. Prescrizioni generali e di sicurezza.

- CEI 34-56 fasc. n. 4293/1997 (EN 60901):
Lampade fluorescenti monoattacco. Prescrizioni di sicurezza e di prestazione.

- CEI 34-57 fasc. n. 4758C/1998 (EN 60920):
Alimentatori per lampade fluorescenti tubolari. Prescrizioni generali e di sicurezza.

- CEI 34-75 fasc. n. 2805/1996 (EN 61547):
Apparecchi per illuminazione generale. Prescrizioni di immunità EMC

- CEI 38-1 fasc. n. 3597C/1998:
Trasformatori di corrente.

- CEI 38-2 fasc. n. 4163C/1998:
Trasformatori di tensione.

- CEI 64-8/1-2-3-4-5-6-7 fasc. n. 4131-4132-4133-4134-4135-4136-4137/1998 :
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.

- CEI 64-12 fasc. n. 3666R/1998:
Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario.

- CEI 70-1 fasc. n. 3227C/1997 (EN 60529):
Grado di protezione degli involucri (Codice IP).

- CEI 70-3 fasc. n. 2767/1996 (EN 50102):
Gradi di protezione degli involucri per apparecchiature elettriche contro impatti meccanici esterni (Codice IK).

- CEI 96-2 fasc. n. 2607/1995 (EN 60742):
Trasformatori di isolamento e trasformatori di sicurezza - Prescrizioni.



6. PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE CONTRO LE SOVRACORRENTI

Allo scopo di garantire la protezione contro le correnti di sovraccarico, le sezioni dei conduttori dell'impianto saranno coordinate con le rispettive protezioni di massima corrente secondo il criterio indicato nell'art. 433.2 delle Norme CEI 64-8/4.

Per quanto riguarda le protezioni contro le correnti di corto circuito, le prestazioni degli interruttori saranno commisurate alle correnti di guasto presunte calcolate per ogni quadro elettrico, con metodi conformi alle Norme CEI 11-25. In base alla potenza installata, la corrente di corto circuito massima prevista nell'impianto BT è di circa 15 kA, al livello del quadro generale di B.T. esistente. Nei nuovi quadri dei piani terra e interrato la corrente di corto circuito massima prevista è 10 kA. Essi saranno pertanto equipaggiati con interruttori modulari aventi poteri di interruzione di servizio (Ics) 10 kA.

Sarà inoltre verificato il coordinamento tra le caratteristiche degli apparecchi di protezione e quelle delle condutture, ai fini della limitazione dell'energia passante in caso di guasto entro valori ammissibili per i conduttori stessi.



7. CARATTERISTICHE E MODI DI INSTALLAZIONE DEI COMPONENTI IN RELAZIONE ALLE CARATTERISTICHE DEGLI AMBIENTI

Nella realizzazione dell'impianto in oggetto saranno osservate tutte le misure generali di sicurezza, prescritte per i luoghi a maggior rischio di incendio nella Sezione 751 delle Norme CEI 64-8/7, tra le quali si richiamano in particolare le seguenti:

- limitazione dei componenti elettrici a quelli necessari per l'uso dei singoli ambienti, fatta eccezione per le condutture;
esclusione di installazione di componenti elettrici contenenti fluidi infiammabili nelle vie di uscita;
- accentramento dei dispositivi di manovra, controllo e protezione degli impianti nei quadri elettrici di piano accessibili al personale addetto e inaccessibili al pubblico;
- impiego di componenti elettrici rispondenti alle rispettive norme costruttive, con particolare riferimento alla protezione contro gli incendi, di cui alla Sez. 422 delle Norme CEI 64/8-4;
- protezione degli apparecchi illuminanti da urti ed altre sollecitazioni meccaniche e adeguati distanziamenti tra apparecchi illuminanti da eventuali oggetti illuminati combustibili;
- impiego di cavi multipolari provvisti di conduttori di protezione per le condutture dei circuiti di distribuzione.

Per quanto riguarda il comportamento al fuoco dei materiali, è previsto l'impiego dei seguenti tipi di componenti, conformi alle rispettive norme CEI di prodotto, nei diversi ambienti del complesso:

- cassette e tubi in PVC autoestinguenti;
- canali portacavi in acciaio;
- cassette e tubi metallici;
- cavi uni e multipolari tipo FG7(O)M 0,6/1 kV non propaganti l'incendio e a bassissima emissione di gas tossici e corrosivi per le linee e i circuiti di distribuzione;
- conduttori unipolari tipo N07 V-K non propaganti l'incendio per le derivazioni;
- custodie per apparecchi utilizzatori metalliche oppure in materiale plastico autoestinguente;
- apparecchi illuminanti alloggiati in custodie con gradi di protezione idonei alle caratteristiche degli ambienti di installazione.

I criteri di impiego dei materiali, in relazione alle caratteristiche dei luoghi, saranno i seguenti:

- impianti con grado di protezione minimo IP40 con tubi in materiale plastico autoestinguente incassati, nelle sale di riunione, nelle zone comuni, nei laboratori multimediali, negli uffici e in tutti gli altri luoghi senza particolari caratteristiche ambientali o d'uso;
- impianti con grado di protezione minimo IP 40 con canalette, tubi e guaine metalliche nelle zone nascoste da controsoffitti e nei percorsi adiacenti a strutture combustibili;
- impianti con grado di protezione minimo IP55 con tubi, canalette e cassette di derivazione metalliche, apparecchi utilizzatori e di comando in custodie plastiche autoestinguenti nei depositi, nei magazzini e nei locali tecnici.

Gli impianti previsti nelle sale di riunione risponderanno inoltre alle prescrizioni delle Norme CEI 64-8/7 per i locali di pubblico spettacolo e di trattenimento. Saranno adottate in proposito le seguenti misure protettive:

- accentramento dei comandi degli impianti nei quadri elettrici, accessibili al solo personale addetto;
- ampia suddivisione dei circuiti di illuminazione normale e di sicurezza dei locali;
- impianti di illuminazione di sicurezza con segnalazioni di intervento e di avaria;
- inaccessibilità al pubblico dei comandi, delle protezioni ed anche degli apparecchi utilizzatori dell'impianto, salvo alcune prese destinate ad usi di servizio.

 

8. PROTEZIONI CONTRO I CONTATTI DIRETTI E INDIRETTI

In tutto l'impianto la protezione contro i contatti diretti sarà assicurata mediante idonee custodie, con grado di protezione non inferiore a IP 40.

La protezione contro i contatti indiretti sarà realizzata mediante collegamento delle masse all'impianto di terra del sistema TT e protezioni differenziali, tali da interrompere istantaneamente l'alimentazione dei circuiti protetti, in caso di guasto verso terra. L'impianto di protezione che consentirà i collegamenti delle masse a terra avrà origine dal nodo principale di terra presso il quadro generale di B.T. esistente.

Tutte le utenze alimentate dai quadri di piano tramite i circuiti di distribuzione terminale saranno protette con relé differenziali ad alta sensibilità (30 mA) con intervento istantaneo.



9. ILLUMINAZIONE E SERVIZI DI SICUREZZA

L'impianto di illuminazione di sicurezza sarà composto da plafoniere autonome autoalimentate con accumulatori incorporati, sia di tipo ad accensione permanente, sia non permanente. In ogni caso l'autonomia di funzionamento delle luci di sicurezza in assenza di tensione di rete sarà non inferiore a un'ora.

I circuiti di alimentazione delle plafoniere autonome saranno alimentati dai quadri di piano, tramite appositi circuiti, riservati esclusivamente alle luci di sicurezza. Ove necessario in relazione alle modalità funzionali degli impianti di illuminazione, i circuiti di alimentazione delle lampade di sicurezza autonome normalmente spente saranno inoltre asserviti a contatti di segnalazione "scattato relé" abbinati agli interruttori automatici e differenziali di protezione dei corrispondenti circuiti di illuminazione normale, in modo che le lampade di sicurezza si accendano anche in caso di guasto dell'illuminazione normale, oltre che per mancanza di tensione di rete.



10. SCHEMI DI PROGETTO

Sono allegati alla presente i seguenti elaborati grafici, relativi all'impianto in oggetto:

- ELD STA 01: Lay-out piano scantinato - Punti luce/comandi
- ELD STA 02: Lay-out piano scantinato-Dotazioni (FM/telefono/TD) Prese FM-Allacciamenti
- ELD STA 03: Lay-out piano scantinato - Rivelatori di fumo/antiintrusione/telecamere
- ELD STA 04: Lay-out piano terra - Punti luce/comandi
- ELD STA 05: Lay-out piano terra - Dotazioni (FM/telefono/TD) Prese FM - Allacciamenti
- ELD STA 06: Lay-out piano terra - Rivelatori di fumo/antiintrusione/telecamere
- ELD STA 07: Lay-out piano ammezzato - Punti luce/comandi
- ELD STA 08: Lay-out piano ammezzato-Dotazioni(FM/telefono/TD)Prese FM-allacciamenti
- ELD STA 09: Lay-out piano ammezzato - Rivelatori di umo/antiintrusione/telecamere

 


PARTE SECONDA

IMPIANTI SPECIALI

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11. IMPIANTO TELEFONICO E DI TRASMISSIONE DATI

I piani terra e scantinato saranno dotati di impianti telefonico/trasmissione dati (TD), comprendenti prese e collegamenti con cavi a 4 coppie twistate e schermate AWG 24 idonei per trasmissione dati in categoria 5. Tali impianti faranno capo a un armadio telefonico/TD, ubicato a piano ammezzato, equipaggiato con pannelli permutatori, hub e collegato a un apposito server e alla centrale centrale esistente nell'edificio.

Nei laboratori multimediali e negli uffici le prese telefoniche/TD saranno posizionate in relazione alla disposizione dei posti di lavoro. E' prevista una certa dotazione di prese telefoniche/TD anche nelle sale destinate a riunioni ed esposizioni temporanee, onde consentire attività di videoconferenza e riproduzione di immagini da rete. Nelle sale di riunione le prese saranno posizionate prevalentemente presso i tavoli degli oratori. In ogni caso ciascun punto presa telefonica/TD sarà equipaggiato con due prese RJ 45 indirizzabili tramite patch panel degli armadi di piano e di zona, alloggiate in custodie da incasso

Gli impianti telefonici/TD risponderanno in tutte le loro parti alle Norme CEI 103-1/1-16 (16 fascicoli): "Impianti telefonici interni".


12. IMPIANTO DI RIVELAZIONE E ALLARME D'INCENDIO

I piani terra, scantinato e ammezzato saranno dotati di impianti automatici di rivelazione d'incendio collegati alla centrale esistente nell'edificio, di recente installazione. Gli impianti saranno realizzati con rivelatori di fumo ottici analogici ad indirizzamento individuale, collegati tramite circuiti loop a due conduttori alla centrale di cui sopra.

I rivelatori saranno installati in tutti i locali dei due piani, indipendentemente dalle destinazioni d'uso. Saranno installati rivelatori anche nelle zone nascoste al di sopra dei controsoffitti, all'interno dei canali d'aria e dei cavedi.

Gli impianti di segnalazione manuale d'incendio comprenderanno pulsanti di allarme con circuiti analogici indirizzabili incorporati, installati a parete sotto schermi trasparenti frangibili. I pulsanti saranno collegati, come i rivelatori, a loop di rivelazione a due fili gestiti dalla centrale dell'impianto di rivelazione.

Nei corridoi e nelle zone comuni saranno installati dispositivi di segnalazione ottica e acustica di allarme d'incendio, provvisti di alimentazione di sicurezza ad accumulatori incorporati, attivati dalla centrale in base alla provenienza e al tipo di allarme ricevuto.

Oltre alla gestione dei loop di rivelazione automatica, di segnalazione manuale di allarme e dei dispositivi di segnalazione ottica e acustica, la centrale dell'impianto comanderà, in caso di necessità, la chiusura di porte tagliafuoco, di serrande tagliafuoco dei canali d'aria e l'arresto dei relativi ventilatori. Essa è inoltre preposta all'attivazione di chiamate di soccorso ai Vigili del Fuoco tramite combinatore telefonico e alla registrazione degli eventi.

Gli impianti di rivelazione e allarme d'incendio saranno realizzati in conformità alle Norme UNI 9795: "Sistemi Fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme d'incendio" e saranno perfettamente compatibili con la centrale esistente.



13. IMPIANTO ANTIINTRUSIONE

Saranno installati rivelatori di presenza di tipo volumetrico a doppia tecnologia in tutti i vani di ingresso dall'esterno o dalle scale e nelle zone di passaggio, nelle sale di riunione, nei laboratori multimediali e negli uffici. Essi saranno collegati alla centrale esistente nell'edificio, di recente realizzazione, che attualmente gestisce gli analoghi impianti ai piani primo, secondo, terzo e quarto.

I rivelatori saranno collegati a concentratori atti a consentire l'individuazione di ogni singolo rivelatore in allarme, da parte della centrale. La centrale provvederà ad emettere segnalazioni di allarme ottiche e acustiche locali tramite combinatore telefonico programmato per l'emissione di chiamate indirizzate alle Forze dell'Ordine o a Istituti di Vigilanza, nonchè a registrare gli eventi. Tramite la centrale, sarà possibile gestire l'attivazione e la disattivazione di singoli rivelatori o di gruppi di rivelatori ad orari prestabiliti, oppure mediante funzioni di programmazione accessibili a personale autorizzato in possesso di password.

I rivelatori e gli impianti nel loro complesso saranno comunque compatibili con la centrale esistente e saranno realizzati in conformità alle Norme CEI del CT 79 vigenti in materia.



14. IMPIANTO TV C.C.

I piani terra e interrato saranno dotati di impianti TV a circuito chiuso per il controllo degli accessi. Saranno in particolare sorvegliati dagli impianti gli accessi dall'esterno, le scale e i corridoi dei piani terra e scantinato.

Saranno utilizzate telecamere in bianco e nero ad alta definizione di tipo idoneo per riprese con illuminamenti ridotti, collegate mediante cavi coassiali alla centrale di regia esistente nell'edificio, presso la portineria. Dalla regia dell'impianto sarà possibile selezionare sequenze automatiche di inquadrature, oppure singole telecamere, secondo necessità.
Le telecamere e i collegamenti di nuova installazione saranno compatibili con la centrale dell'impianto esistente, di recente installazione, ed avranno prestazioni pari a quelle degli analoghi componenti installati ai piani superiori dell'edificio.


15. IMPIANTO DI RICEZIONE E DISTRIBUZIONE SEGNALI TV

In alcuni locali saranno installate prese TV, collegate all'impianto di antenna centralizzato esistente nell'edificio, installato in copertura.. La distribuzione sarà effettuata con cavi coassiali a basse perdite suddivisi in colonne discendenti per i diversi settori di distribuzione, dotate di amplificatori di linea, ove occorrenti per mantenere un adeguato livello dei segnali.

L'impianto sarà realizzato in conformità alle Norme CEI 12-14 fasc. n. 3716R: "Antenne per la ricezione della radiodiffusione sonora e televisiva nella gamma di frequenze da 30 MHz a 1 GHz".

Firenze, Maggio 2002

 

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Per ulteriori informazioni contattare: 
Teresa Saviori: teresa@imss.fi.it

Ultimo aggiornamento: 03-set-2002