Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze, ITALIA
Licitazione privata per i lavori relativi
ad DOCUMENTAZIONE TECNICA INFORMATIVA NB: scopo della relazione è
fornire dati informativi generali |
RELAZIONE STRUTTURALE PRELIMINARE Le opere strutturali in oggetto risultano necessarie per attuare il progetto
di riqualificazione distributiva degli spazi in uso all'Istituto e .Museo
di Storia della Scienza, per lo più al piano interrato e su una
porzione del piano terra. Una lettura speditiva dello stato architettonico sovrapposto fa apparire
quasi azzardati alcuni interventi di smontaggio di alcune di queste partiture
murarie, ma questi, ad un esame attento delle tipologie strutturali, specialmente
riferite alle tessiture murarie, fanno riconoscere gli elementi di cui
si propone l'eliminazione, non strettamente correlati con l'originale
partitura distributiva (e quindi strutturale, vista la natura muraria
dell'edificio) e per tale ragione l'ufficio tutorio della Soprintendenza
ai Beni Architettonici e per il Paesaggio della provincia di Firenze,
ne auspica lo smontaggio al fine di riportare al pieno godimento le coperture
originali a volta dei vani in oggetto. L'edificio nel suo complesso è costituito da una sorta di cubo pressoché isolato con dimensioni planimetriche lorde di circa 26,50x27,50 metri per un'altezza fuori terra di circa 21,00metri, e di un livello seminterrato per circa 4,00 metri incassato nel terreno.
Le murature a sacco presentano masse anche notevoli di conglomerato caotico a base di malta di calce e scheggioni misti, ma la consistenza risulta di ottima resistenza complessiva. Le affermazioni ora riportate derivano dall'osservazione di smontaggi eseguiti in passati lavori cui è stato sottoposto l'edificio, durante i quali sono stati eseguiti tagli confinati, ampie stonacature dei paramenti, prove di martinetto piatto e simili accertamenti, di cui la maggior parte ancora visibili e certificabili. Le strutture orizzontali risultano eseguite: - con tipologia a volta in scheggioni semiregolari di pietra macigno di circa tre teste di spessore per gli orizzontamenti al calpestio del piano terra; - con tipologia a volta in laterizio pieno di circa due teste di spessore per gli orizzontamenti al calpestio del piano primo; - con tipologia piana e struttura in legno ad orditura doppia per i livelli secondo e terzo. Nel corso di pregressi lavori tutti i solai dei piani alti sono stati
variamente consolidati con sistemi misti e di tipo "grip-round",
ovvero sono stati sostituti con strutture metalliche miste acciaio/calcestruzzo. La scatola muraria complessiva si presenta quindi fortemente confinata sia da interventi di incatenamento storico, sia da interventi eseguiti anche in tempi recenti, di cui sono disponibili schemi esecutivi e relative collaudazioni.
La progettazione è stata correlata con le vigenti Norme Tecniche emanate dal Ministero dei Lavori Pubblici ai sensi dell'art. 21 della Legge 5/11/1971 n. 1086, tenendo presenti le caratteristiche dei materiali da costruzione presenti e che verranno prescritti. Nella individuazione delle tecnologie e nel calcolo delle medesime si farà riferimento alla vigente normativa riguardante le zone sismiche, costituita dalla Legge 2/2/1974 n. 64 e dal D.M. 16/01/1996, "Norme tecniche relative alle costruzioni sismiche", nonchè ai contenuti della circ. Min. LL.PP. del 30/7/81 n. 21745 recante le "Istruzioni relative alla normativa tecnica per la riparazione ed il rafforzamento degli edifici danneggiati dal sisma". Per quanto concerne il piano terra e mezzanino si propone lo smontaggio delle strutture individuate planimetricamente in Tavv. ST.2 ed ST.3 e visibili nella sezione dello stato sovrapposto qui allegato, che permette una facile comprensione della gerarchia strutturale riguardante i carichi afferenti allo specifico elemento murario, il quale in parte, verso l'esterno dell'edificio, permane comunque nella sua attuale configurazione. Si rileva che questa grande muratura, affiancata a quella portante le volte a copertura del piano terra dell'edificio, sostiene esclusivamente una porzione della partitura muraria superiore, "leggera" nel contesto complessivo dell'edificio, che configura la distribuzione dei vani superiori: si nota infatti che gli orizzontamenti superiori non scaricano su tali murature ma presentano una orditura perpendicolare alla facciata nord della costruzione. Si prescrive comunque di effettuare lo smontaggio sotto controllo strumentale specifico, con monitoraggio dei carichi afferenti, prima e durante, mediante uso di sistemi di misura e controllo con martinetti piatti; lo schema esecutivo reale verrà immediatamente prima della sua esecuzione testato con le risultanze degli accertamenti preventivi, previsti in appalto come operazioni propedeutiche alla specifica opera. La sezione retta planimetrica di cui si propone lo smontaggio, a fronte di quella complessiva di piano, risulta dal seguente quadro:
Per quanto riguarda il piano scantinato, e specificamente gli smontaggi principali ivi proposti, si allegano qui di seguito gli elaborati relativi alle prove già eseguite per la misura delle tensioni reali esistenti sui rinforzi centrali alla originale volta di copertura della nuova "sala congressi", (cfr. Tav. ST. 1). In considerazione dei risultati ottenuti, si propone di realizzare la
costruzione di una sorta di "anello", il più possibile
circolare ed il più possibile rigido, all'interno delle configurazioni
murarie esistenti, che raccolga, a livello dell'orizzontamento di piano
terra la porzione dei carichi superiori misurata, e li trasferisca nuovamente
al blocco fondale esistente, dove già ora si trasmettono al livello
di sedime profondo. Lo smontaggio degli elementi murari del piano scantinato corrisponde percentualmente al seguente schema sinottico, e quindi viene giudicato ammissibile nei termini dei disposti del punto C. 9.1.2. del citato D.M.
L'esecuzione degli smontaggi anzidetti avviene prescrittivamente mediante uso di attrezzature di taglio confinato con utensili diamantati per lo scopo di non indurre dannose vibrazioni all'edificio nel quale sono presenti testimonianze relative alla Storia della Scienza di eccezionale valore e di delicata conservazione. Dal punto di vista strettamente statico questa modalità esecutiva implica la possibilità di effettuare la creazione di un varco su una superficie muraria senza turbare le parti immediatamente limitrofe allo stesso anzi realizzando con il taglio stesso l'arco di scarico delle azioni superiori. E' ovvio che le spallette del taglio risultano sovraccaricate dalla nuova distribuzione delle azioni ma queste, rispetto ai tipi di intervento tradizionale non vengono demolite e ricostruite e per questo non si verificano negative concentrazioni di carico adiacenti al varco che difficilmente si ridistribuiscono sulle strutture sostitutive che odinariamente vengono progettate. Nel caso in questione, vista la speciale natura dell'edificio e dell'Ente committente si propone una modalità che proponga una maggiore quantità di accertamenti preventivi riferiti ai carichi reali ed alle tipologie murarie locali effettivamente presenti, con lo scopo di migliorare la capacità reattiva dello specifico elemento costruttivo mediante interventi il più possibile non intrusivi. La bordatura dei tagli effettuati con tecnologia anzidetta, sarà
eseguita con elementi metallici leggeri, disposti agli spigoli, ad architrave
centinata, fra loro calastrellati e fortemente connessi con i supporti
murari presenti.
Altre opere strutturali Altre opere, sicuramente di maggiore semplicità esecutiva rispetto
alle precedenti , sono costituite da alcuni organismi totalmente metallici
e misti, che completano gli interventi strutturali progettati.
Le prime due strutture proposte risultano totalmente metalliche, mentre la terza presenta una soluzione del tutto ordinaria con rampe in soluzione mista acciaio e latero-cemento fortemente ancorate per spillatura ai muri di ambito. Le strutture totalmente metalliche vengono proposte con elementi formati per saldatura da lamiere di forte spessore, ancorate alle murature perimetrali mediante piccoli getti di sutura in betoncino adesivo e spillature metalliche diffuse che inducono un effetto "grip-round" sul livello del nuovo orizzontamento, riformando o incrementando così la continuità e la rigidezza del piano sul quale vengono realizzate. A livello generale vengono attuati interventi di collegamento perimetrale
sui piani di calpestio dei vani sui quali si interviene, mediante sistemi
di collegamento continuo perimetrale e irrigidimenti diagonali in blando
prepensionamento.
Ing. Leonardo Paolini |
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