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Giordano
Bruno Nola (Napoli) 1548 - Roma 1600
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Sacerdote domenicano a Napoli, fu costretto ad abbandonare l'ordine per sfuggire al sospetto di eresia. Fuggì prima a Roma, poi fu a Ginevra. In seguito a contrasti con i calvinisti locali si recò a Tolosa e a Parigi, alla corte di Enrico III. Dal 1583 fu per due anni a Londra. Soggiornò quindi in varie città tedesche, tra cui Wittenberg e Francoforte. Rientrato a Venezia su invito di Mocenigo, fu da questi tradito e denunciato. Trasferito a Roma, fu sottoposto al giudizio dell'Inquisizione e processato di fronte ai più importanti cardinali, tra cui anche Bellarmino. Rifiutò di abiurare e venne condannato al rogo, il 17 febbraio 1600. Fra i punti chiave della sua concezione filosofica, che fondeva neoplatonismo e arti mnemoniche con influssi ebraici e cabalistici, la pluralità dei mondi, l'infinità dell'universo ed il rifiuto della transustanziazione.
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