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Federico
Cesi
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Rampollo
di una nobilissima famiglia romana, manifestò giovanissimo
un forte impegno per il rinnovamento della cultura tradizionale, forse
anche sotto l'influsso di J. Van Heeck. Tale impegno si manifestò
soprattutto nella fondazione e nel sostegno che prestò all'Accademia
dei Lincei. Ebbe rapporti particolarmente affettuosi con Galileo al
quale prestò notevole sostegno, soprattutto nello scontro dello
scienziato pisano con le autorità ecclesiastiche, facendo leva
anche sulla sua posizione influente nel patriziato romano. Cesi si
dedicò con profitto a studi di botanica e naturalistici in
genere. Notevole è anche un suo scritto sulla opportunità
di procedere a una radicale riforma del sapere. La sua morte improvvisa
portò alla dissoluzione dell'Accademia e lasciò Galileo
solo di fronte alle sovrastanti forze dei suoi avversari. Si deve
al Cesi la denominazione di telescopio per lo strumento messo a punto
da Galileo. Più tardi (1624), Cesi approverà la denominazione
di microscopio escogitata dal Faber per l'occhialino inventato da
Galileo. |