Iniziò a svolgere la sua attività nell'ambito della Reale Società Agraria di Torino. Nel 1789 entrò a far parte dell'Accademia delle Scienze. Fu tra i primi a diffondere in Italia la teoria di Lavoisier. Offrì un importante contributo allo sviluppo dell'eudiometria, costruendo un modello a fosforo che venne utilizzato anche da Spallanzani. Fece parte del Comitato Galvanico, organizzazione torinese volta a sostenere la teoria di Galvani contro quella di Volta. Con l'avvento del dominio napoleonico ricevette la cattedra di chimica presso l'Università di Torino nel 1801, occupandosi prevalentemente di chimica agricola.