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Una replica del cannocchiale di Galileo, fornita dall’Istituto e Museo di Storia della Scienza, è stata lanciata nello spazio a bordo della navetta Atlantis STS 125, decollata lunedì 11 maggio dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral per una missione di undici giorni, il cui scopo consiste in riparazioni e aggiornamenti del telescopio orbitante Hubble.
Lo strumento che 400 anni fa rivoluzionò la concezione dell’universo si troverà così a stretto contatto con il gioiello dell’astronomia moderna. Mentre il telescopio costruito da Galileo ha una lente di 1,5 centimetri di apertura, lo specchio di Hubble misura 2,4 metri, ossia è più grande di oltre 150 volte. La differenza fra la capacità di ingrandimento dei due telescopi è invece molto maggiore: non solo di 1 a 150, bensì di 1 a un milione. Se Galileo riuscì a distinguere monti e crateri della Luna, il telescopio orbitante ci consente di vedere fino agli ipotetici confini dell’universo.
Con questa emblematica iniziativa la NASA, in collaborazione con l’Istituto e Museo di Storia della Scienza, contribuisce alle celebrazioni internazionali dello scienziato toscano nel quarto centenario delle sue prime scoperte celesti.
L’onore di portare in orbita il cannocchiale galileiano è affidato a un veterano dello spazio di origini italiane, Michael “Mike” Massimino. “Portare il telescopio di Galileo nello spazio è un modo per onorare le mie origini”, ha dichiarato Massimino. “Spero, tra l’altro, di poterlo portare con me fuori dallo Shuttle e di usarlo per osservare le stelle. E al ritorno spero di avere l’opportunità di andare a Firenze per restituirlo al Museo di Storia della Scienza.” |