Ore
17.30
LA “SCIENZA
ANIMATA”
Introduzione e commento finale di Mario Polsinelli,
Dipartimento di Biologia Animale e Genetica, Università
di Firenze
I BAMBINI RACCONTANO LA SCIENZA
Italia/Svizzera 1986/87, 60’
La serie di sei episodi, di L. Salimeri e F. Piludu, è
stata costruita coinvolgendo direttamente bambini e insegnanti.
Dopo aver formulato domande e ascoltato le risposte degli scienziati,
i bambini sono incoraggiati a reinterpretare con il linguaggio
– ma soprattutto con il disegno – ciò che hanno
appreso.
ESPLORANDO
IL CORPO UMANO – IL SANGUE
(Il était en fois la vie)
Francia 1985, 30’
L’episodio sul sangue è tratto dalla fortunata serie
di cartoni animati Esplorando il corpo umano, disegnata
dal francese Albert Barillé, già trasmessa con grande
successo dalla televisione italiana.
Le avventure sono ambientate all’interno del corpo umano,
in un vero e proprio viaggio che esplora tutte le molteplici e
sorprendenti funzioni del nostro organismo. I buffi personaggi
animati ci insegnano a conoscere l’anatomia umana e il funzionamento
dei vari organi: Emo e Globina sono due globuli rossi il cui compito
è percorrere le arterie con un carico di ossigeno, i linfociti
sono intransigenti soldati, i virus loschi individui dalle facce
torve, i neuroni agili e scattanti macchiette.
ARCHIMÈDE
– NASCITA DI UNA STELLA e CAOS
Francia 1996, 4’
Archimède è una trasmissione di produzione franco-tedesca
che affronta vari argomenti scientifici, ponendo in risalto i
concetti innovatori nelle diverse discipline: medicina, chimica,
fisica, biologia, ottica, matematica.
Proposito di Archimède è sensibilizzare
gli spettatori di tutte le età sui metodi impiegati nella
ricerca scientifica più che informarli sui risultati ottenuti.
Quelli presentati sono due degli episodi più suggestivi.
Ore 21.00
MON
ONCLE D’AMERIQUE
Regia di A. Resnais, con P. Arditi,
G. Dépardieu, N. Borgeaud, N.Garcia, H. Laborit
Francia 1980
Le vite intrecciate di tre personaggi dovrebbero dimostrare
la tesi del sociobiologo Henri Laborit (alla base della sceneggiatura
di Jean Gruault), secondo il quale il comportamento umano, non
diversamento da quello animale, è determinato dalla struttura
biologica, dall’ambiente e dagli apprendimenti dei primi
tre anni di vita. I tre protagonisti, infatti, per quanto si
agitino e si sforzino di capire, non riescono a darsi conto
del proprio comportamento. Non sono altro che personaggi-cavia,
come i commenti dello stesso Laborit e i continui riferimenti
al comportamento dei topi vogliono evidenziare.
Curioso e sopravvalutato film-saggio, finisce per farsi beffa
del determinismo scientifico proprio mentre sembra dimostrarne
la fondatezza.
Premio speciale della giuria a Cannes.