Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze, Italia
Presentazione |
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La cultura tardo-rinascimentale e barocca, che trova nel Giardino di Boboli emblematica espressione, è intrinsecamente segnata dal senso della "maraviglia", prodotta dalla inquietante scoperta di nuovi mondi, nuovi uomini, nuovi animali e piante e dal rapido e sensazionale progresso delle conoscenze scientifiche. Molte delle feste allestite a Boboli rappresentarono di fatto la teatralizzazione del modificato rapporto dell'uomo con la natura. Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli costituirono insomma il palcoscenico elettivo delle nuove coscienze intellettuali, che non aborrivano più il vuoto, né accettavano il giogo dei dogmi aristotelici. Da questi luoghi la cultura medicea lanciò segnali carichi di implicazioni durevoli: Vasari e Buontalenti diedero avvio alla moderna scenografia teatrale, creando per le feste di Boboli macchine e impianti scenici che fecero scuola in Europa; la Camerata dei Bardi inaugurò la stagione fortunata del Melodramma; nei saloni eleganti di Palazzo Pitti, infine, gli Accademici del Cimento tennero sedute sperimentali destinate a cambiare il volto della fisica. La "maraviglia" era la cifra distintiva delle feste medicee allestite a Boboli, feste i cui quadri fantasmagorici trasfigurarono gli schemi e le significazioni acquisite, rappresentando stelle e cieli, divinità e pianeti, giganti e mondi sottomarini come metafore del dominio che l'uomo, anche grazie all'immaginazione, riusciva a stabilire sulla natura. Queste imprese contribuirono a fondare una sorta di nuova "fisica" della fantasia, la quale venne interagendo e proficuamente integrandosi con i protagonisti, con i metodi e con le straordinarie scoperte della nuova filosofia della natura scaturita dalla Rivoluzione Scientifica.
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