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"Nuncius" Annali di Storia Della Scienza
1996/2 - 1996/1 |
M. MINIATI, A distanza di trent'anni.
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pag.501 |
W. R. SHEA, The Revelations of the Telescope.
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pag.507 |
G. BARONCINI, Note sull'illustrazione scientifica.
La nota cerca di chiarire la situazione ambigua dell'illustrazione scientifica; le ragioni della difficoltà a riconoscerla come elemento interno del discorso scientifico, come linguaggio autonomo, concorrenziale e in certi casi più potente del linguaggio verbale. A tale scopo ci si rivolge in primo luogo alla storia del libro e dell'immagine all'epoca dell'invenzione della stampa.
Si indaga poi sull'esistenza di una corrente iconoclasta all'interno dell'indagine scientifica. Questa tradizione permette di individuare un comune equivoco storiografico: la falsa equivalenza tra osservazione/sperimentazione e adesione nella ricerca alla rappresentazione grafica. Infine si propone di applicare allo studio dell'illustrazione scientifica lo schema di interpretazione proposto da Panofsky negli anni trenta. |
pag.527 |
F. GIUDICE, Teoria della luce e struttura della materia nello Short Tract on First Principles di Thomas Hobbes.
Lo scopo di questo saggio è l'analisi della teoria della luce e della materia esposta da Hobbes nel suo primo scritto filosofico: lo Short Tract, risalente all'incirca al 1630-1631. In questo breve trattato, dove si intendono gettare le basi generali per una concezione meccanicistica della realtà, Hobbes adotta una teoria dell'emissione e rifiuta il ricorso alla trasmissione del moto attraverso il mezzo. Però, benché la teoria emissionistica riducesse la realtà fisica della luce al moto di particelle materiali irraggiate da una fonte luminosa fino all'osservatore, nello Short Tract non si trova alcuna concezione di tipo atomistico.
La rilevanza di questo opuscolo, nell'ambito della produzione hobbesiana relativa alle questioni di ottica, consiste nel costituire il primo modello teorico costruito da Hobbes per la spiegazione dei fenomeni luminosi, un modello che dura pochissimo poiché a partire dal 1636 viene abbandonato a favore di una teoria del mezzo. |
pag.545 |
G. PARETI, Giulio Bizzozero e la funzione ematopoietica del midollo osseo.
L'articolo si propone di portare alla luce una vicenda «minore» nella storia della medicina europea alla fine del secolo scorso, che ebbe come protagonisti due fisiopatologi sperimentali, l'italiano Giulio Bizzozero e il tedesco Ernst Neumann, i quali si trovarono presto coinvolti in una disputa sulla priorità della scoperta della funzione ematopoietica del midollo osseo. Se pure il nome di Bizzozero è tradizionalmente associato alla scoperta delle piastrine e della loro funzione, le sue intuizioni sul midollo osseo quale organo di produzione degli elementi figurati del sangue riveste non minore importanza alla luce degli sviluppi dell'ematologia nel nostro secolo e soprattutto nel quadro dei complessi rapporti tra le diverse cellule, in condizioni normali e patologiche. |
pag.563 |
M. BUCCI, La scienza e i mass media: la «fusione fredda» nei quotidiani italiani.
Il caso della fusione fredda è stato frequentemente presentato come un esempio di «scienza patologica» e in particolare di relazione patologica tra la scienza e i mass media. L'articolo analizza criticamente queste descrizioni, cercando di mostrare come la comprensione della vicenda non sia riducibile a un problema di travisamento o di sensazionalizzazione della scienza da parte dei mezzi di informazione generale.
Occorre riconoscere ai media un ruolo più ricco e complesso, dovuto al fatto che una parte importante della controversia si è svolta al livello della comunicazione pubblica. In un caso simile il contributo di questo livello comunicativo alla definizione di un fatto scientifico non può essere trascurato e non dovrebbe essere concettualizzato semplicemente nei termini di un'operazione additiva (la sovrapposizione di enfasi o distorsione) come invece tradizionalmente si sostiene. |
pag.581 |
A. LUALDI, François de Baillou, un ottico della Milano teresiana.
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pag.613 |
Per un archivio della corrispondenza degli scienziati italiani:
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R. GATTO, Il cannocchiale Amici dell'Osservatorio astronomico di Capodimonte e la corrispondenza Amici-Zuccari.
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pag.631 |
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Commission on Bibliography and Documentation of the IUHPS.
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pag.655 |
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G. DI PASQUALE - V. MARCHIS, Alcune considerazioni sul pes romanus.
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pag.669 |
G. NONNOI, Il caso Galileo. Una proposta di ricomposizione.
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pag.677 |
M. CIARDI, Dalla cronaca al continuismo. Pierre Duhem e la nascita della storia della scienza moderna.
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pag.687 |
A. LENZI - F. GUIDI, La collezione Landmarks of science all'Istituto e Museo di Storia della Scienza. |
pag.699 |
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pag.705 |
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pag.765 |
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pag.815 |
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pag.819 |
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pag.823 |
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L. PEPE, Il Collège de France durante la rivoluzione francese. Due memorie apologetiche.
Il Collège de France (Collège Royal), fondato da Francesco I nel 1530, non riuscì mai ad essere totalmente autonomo rispetto all'Università. Nel 1772 fu annesso ai Collegi dell'Università da Luigi XV, che eresse la sede di Place Cambrai. Soltanto durante la Rivoluzione Francese il Collège de France divenne completamente indipendente, grazie alla soppressione, nel 1793, delle altre istituzioni educative. Lo stesso Collège rischiò seriamente di essere chiuso, come documentano le memorie di Garnier e Lalande. Tali memorie vengono ora pubblicate integralmente anche per il loro interesse epistemologico. |
pag.3 |
D. KNIGHT, Science and Culture in mid-Victorian Britain: the Reviews, and William Crookes' Quarterly Journal of Science.
L'Origine della Specie, che Charles Darwin pubblicò nel 1859, è sovente considerata come l'opera che segnò un punto di svolta nel conflitto tra sapere scientifico e religione. Recenti studi, specialmente sul ruolo giocato nella vicenda da T. H. Huxley, il «bulldog di Darwin», sottolineano invece (o meglio, al pari) l'intenzione di Huxley di escludere soprattutto appassionati e dilettanti da un ambito di ricerca che si stava trasformando in un settore per esperti. Per quanto le riviste del periodo contenessero soltanto un 10% di articoli scientifici, la domanda nei confronti di informazioni non specialistiche era in diminuzione; scienza e discipline umanistiche si stavano difatti trasformando in ciò che C. P. Snow avrebbe poi definito le «due culture». |
pag.43 |
C. MORABITO, Le localizzazioni cerebrali di David Ferrier, fra indagini sperimentali e applicazioni alla clinica.
L'articolo prende spunto da un caso clinico: l'asportazione di un tumore cerebrale avvenuta nel 1886 presso il National Hospital for the Paralysed and Epileptic di Londra, registrata nei Casebooks oggi conservati nell'archivio storico dell'ospedale.
Dalla descrizione delle condizioni del paziente e dell'intervento di chirurgia intracranica effettuato da Victor Horsley sulla base delle mappe corticali elaborate da David Ferrier, si passa alla ricostruzione del percorso teorico sulla base del quale negli anni Settanta del XIX secolo Ferrier giunge a provare sperimentalmente l'esistenza di una localizzazione di funzioni cerebrali diverse in aree corticali specifiche. Queste localizzazioni cerebrali vengono quindi poste a confronto con il modello che ne conteneva in nuce il germe teorico all'inizio del secolo: l'organologia di Franz Joseph Gall. |
pag.55 |
P. DEL SANTO - G. STRANO, Observational evidence and the evolution of Ptolemy's lunar model.
L'analisi del metodo classico introdotto da Ipparco per determinare il raggio dell'epiciclo lunare basato sull'osservazione di terne di eclissi, e dei metodi e delle procedure che successivamente condussero Tolomeo alla forma definitiva del suo modello lunare, suggerisce nuove valutazioni circa la genesi e il significato della prosneusis, da sempre ritenuta un espediente del tutto insoddisfacente, e mostra i limiti del tradizionale approccio storiografico alla questione. |
pag.93 |
G. PATERNOSTER - R. RINZIVILLO - E. SCHETTINO, Studio di una lente per cannocchiale di grandi dimensioni lavorata da Evangelista Torricelli.
Nel Museo del Dipartimento di Scienze Fisiche dell'Università di Napoli è conservata una lente obiettiva per cannocchiale lavorata da Evangelista Torricelli. La lente, giunta presumibilmente a Napoli nella prima metà del Settecento, fu per un lungo periodo dimenticata. Nel 1984 fu catalogata e inserita tra gli strumenti del Museo.
Gli autori aggiornano le misure ottiche della lente di Torricelli eseguite da Gilberto Govi nel 1886 e determinano la composizione del vetro della lente mediante la fluorescenza dei raggi X. Sulla base di un'analisi che utilizza la corrispondenza di Torricelli ipotizzano che essa sia una delle due lenti di cui lo scienziato scrisse al Padre gesuita Raffaello Prodanelli di Roma il 14 ottobre 1645. |
pag.123 |
P. BRENNI, Nota su alcuni strumenti recentemente acquisiti dalla Fondazione Scienza e Tecnica.
La collezione degli strumenti di fisica del XIX secolo dell'Istituto Tecnico Toscano di Firenze, che è ora conservata presso la Fondazione Scienza e Tecnica, è una delle più complete ed importanti d'Europa. Per questo motivo essa può essere considerata una collezione «chiusa». Ciò nonostante, negli ultimi anni sono stati acquistati dalla Fondazione alcuni specifici strumenti, allo scopo di colmare qualche mancanza nelle varie sezioni della collezione. L'articolo descrive questi strumenti non menzionati nei cataloghi già pubblicati. |
pag.135 |
Per un archivio della corrispondenza degli scienziati italiani:
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L. CARBONE - P. NASTASI - F. PALLADINO, I carteggi Torelli-Cesàro, Landau-Cesàro, Cipolla-Cesàro e alcune questioni connesse. |
pag.151 |
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S. COLLINI - A. VANNONI, La Société d'histoire naturelle e il viaggio di D'Entrecasteaux alla ricerca di La Pérouse: le istruzioni scientifiche per i viaggiatori. II. Documenti inediti di L. C. M. Richard, Lezerme e A. F. Fourcroy. |
pag.227 |
P. GUARNIERI, Per una storia delle scienze dell'infanzia: le fonti dell'Istituto degli Innocenti di Firenze. |
pag.277 |
Commission on Bibliography and Documentation of the IUHPS. |
pag.309 |
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R. G. MAZZOLINI, Frank W. P. Dougherty (1952-1994)
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pag.315 |
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A. TOUWAIDE, Historical Drug Research. Réflexion pour une épistémologie de la recherche sur l'histoire du médicament ancien. |
pag.319 |
M. CONFORTI, Sidereus Nuncius & Stella Polaris. The Scientific Relations between Italy and Sweden in Early Modern History. |
pag.337 |
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pag.343 |
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pag.421 |
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pag.469 |
inizio pagina |
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