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"Nuncius" Annali di Storia Della Scienza

1999/2 - 1999/1

1999/2
Anno XIV, 1999, fasc. 2

Letture galileiane

 

C. OSSOLA,  «Piazzette» e «caraffe»: 'Metafisica' Galileiana

pag.423

M. B. CEOLIN, Galileo e la scienza sperimentale 

pag.443

Articoli

 

F. CAMEROTA, Il disegno del territorio e la difesa dello stato  I rilievi di Vincenzo Civitali per una  mappa delle fortificazioni lucchesi
Presso l'Archivio di Stato di Lucca si conserva un folto gruppo di disegni che documentano un avasta campagna di rilevamenti topografici eseguita tra il 1580 e il 1583 allo  scopo evidente di tracciare una dettagliata mappa delle fortificazioni lucchesi. I rilievi si collocano cronologicamente  tra la carta disegnata dall'ingegnere militare Alessandro Resta nel 1567 e l'accurata corografia dello Stato di Lucca redatta sul finire del secolo dal cosmografo padovano Giovanni Antonio Magini. Le circostanze storiche suggeriscono di attribuire i rilievi all'ingegnere militare Vincenzo Civitali, incaricato in quegli anni di sovrintendere alle fortificazioni dello Stato lungo i confini con il Ducato estense e il Granducato di Toscana. Oltre a fornire informazioni sui progetti cartografici e difensivi della Repubblica, questi disegni documentano "dal vivo" il lavoro di un topografo del Cinquecento, svelando la strategia nella scelta dei punti di stazione, spesso coincidenti con le torri di segnalazione, la scelta dello strumento di misurazione, facilmente identificabile con la bussola topografica, e l'adozione del metodo di rilevamento, consistente nella misura degli angoli di posizione e delle distanze secondo i precetti codificati dai trattatisti del XVI secolo.

pag.455

VALLORI RASINI, Alle origini della teoria dell'atto biologico di Viktor von Weizsaecker.
Tra gli anni trenta e quaranta di questo secolo, a partire da alcuni studi sulla percezione e sui fenomeni di illusione sensoria, il neuro fisiologo Viktor von Weizsaecker elabora una concezione della realtà organica i cui fondamenti si pongono in netto contrasto con la tradizione fisiologica e biologica del tempo. La sua teoria del Gestaltkreis richiede perciò una profonda revisione degli strumenti metodologici e concettuali da utilizzare nello studio dell'uomo e, più in generale, dell'organismo. L'ente organico non è un oggetto comparabile a quelli della fisica e la sua analisi non può avvalersi  dei medesimi criteri e mezzi di quella scienza. Esso è propriamente «atto biologico», una realtà dinamica la cui struttura si rivela circolare  e non scomponibile in fasi collegate mediante relazioni casuali. I processi organici prevedono un peculiare rapporto dell'ente biologico con l'ambiente, da cui deriva l'impossibilità di isolarlo dal suo contesto  e la necessità di valutare in termini nuovi, non  «oggettivi» le disposizioni spaziali e temporali in cui esso viene a trovarsi. Sensibile alle tematiche del neovitalismo (al quale tuttavia si oppone fermamente) e a suggestioni tipiche della scienza romantica, la concezione weizsaeckeriana contrasta innanzitutto l'eredità del meccanismo, in nome di una biologia come scienza di un oggetto particolare, di cui non si può ignorare la componente soggettiva.

pag.471

Strumentaria

 

A. SEBASTIAN - M.J. JIMENEZ, Learned institutions: sources for unknown scientific instruments.
Gli autori cercano di attirare l'attenzione sui problemi relativi alle collezioni di strumenti scientifici preservate in istituzioni (accademie, biblioteche, università), i cui scopi sono lungi da essere quelli di un museo. Il lavoro di cura e conservazione  andrebbe affidato a specialisti, che tuttavia sono scarsamente presenti in queste istituzioni.

Tale situazione dovrebbe servire da stimolo ad una seria riflessione sulle condizioni e la tutela del patrimonio scientifico. Nell'articolo vengono preesentati vari oggetti provenienti da diverse istituzioni e attualmente conservati presso il Museo Nacional de Ciencias y Tecnologia di Madrid.

pag. 491

Per un Archivio della Corrispondenza degli Scienziati Italiani

 

L.GUERRINI, Matematica ed erudizione. Giovanni Alfonso Borelli e l'edizione fiorentina dei libri V, VI e VII delle Coniche di Apollonio di Perga.
In seguito al rinvenimento di trentaquattro lettere di Giiovanni Alfonso Borelli dirette a Carlo Roberto Dati relative al periodo 1659-1661 e inerenti l'edizione fiorentina del 1661 dei libri V, VI,e VII delle Coniche di Apollonio di Perga, l'articolo integra con notizie inedite la ricostruzione finora nota delle varie fasi della messa a punto dell'opera e contribuisce a chiarire il significato di talune delle discussioni di carattere filologico e matematico che essa suscitò.

Le lettere non permettono di far apprezzare al loro lettore la elevata qualità culturale dell'impresa editoriale a cui ineriscono, ma gettano una luce penetrante anche attorno alle discussioni secentesche pertinenti l'autenticità delle tradizioni codicologiche, intese come veicoli di trasmissione dei testi matematici dell'antichità.

La relazione intellettuale tra il letterato Carlo Roberto Dati e il matematico Giovanni Alfonso Borelli, che l'articolo indaga e mette a fuoco, fornisce infine la misura della strettissima interconnessione che legò l'erudizione e la scienza nell'Italia del XVII secolo.

pag.505

F.BARBIERI - M. ZUCCOLI, Un contributo al Carteggio di Guido Grandi e Odoardo Corsini.
Il presente lavoro intende aggiungere un contributo allo studio di Guido Grandi, illustrando le sue relazioni con Odoardo Corsini, storico e matematico delle Scuole Pie. Grandi, ben noto come matematico, esaminò, un tentativo  di quadratura di cerchio  del giovane Corsini, rilevandone un errore. Undici anni dopo Corsini sottopose a Grandi la risoluzione di un problema matematico, che tuttavia altri matematici e Grandi stesso avevano già scoperto.

pag.570

Istituzioni e fonti

 

T. GRIFONI, I cataloghi botanici del giardino di villa La Loggia fra tradizione ed innovazione.
Il saggio prende in esame le vicende del giardino fiorentino di villa La Loggia, proprietà  del marchese Niccolò Panciatichi, partendo dal ritrovamento del primo Catalogo manoscritto inerente le collezioni botaniche del nobiluomo fiorentino. L'Autrice ricostruisce le vicende che hanno portato questo giardino a divenire trait d'union fra tradizione ed innovazione in campo botanico, con particolare riguardo per le nuove specie introdotte dall'Abissinia dell'esploratore inglese James Bruce ed affidate alle cure del giardiniere e sperimentatore botanico Giuseppe Piccioli, appartenente ad una vera e propria dinastia di «botanici giardinieri» e curatore nel 1783 del secondo Catalogo del giardino.

pag.583

G. J. MASTROBISI, Aporie di una nuova concezione dell'etere nel manoscritto einsteiano del 1920.
 Il manoscritto einsteniano del 1920 dal titolo: Vorlesungen uber spezielle Relativitaetstheorie, illustra in modo paradigmatico l'intera gestazione della «Teoria della Relatività speciale», l'importanza e il ruolo  di questa all'interno della «Teoria della Relatività generale», il passaggio da una «Teoria della Relatività speciale» ad una «generale», i dubbi e le certezze del suo inventore, sempre nell'ottica di uno dei nodi cruciali della Storia della Fisica moderna: il problema della definizione dell'«Etere». La Teoria dell'Etere, appunto, filtrata  attraverso Hendrik A. Lorentz, diventa in Einstein una fattispecie inerziale del «Principio di Relatività» classico e poi, spogliandosi di qualsiasi qualità meccanica, diviene Teoria gravitazionale nella prospettiva fenomenologica weyliana.

pag.629

Discussioni critiche

pag.663

Recensioni

pag.675

Schede

pag.735

The IMSS bookshelf

 pag.755

Indici (Anno XIV, 1999)

pag.773

inizio pagina

 

1999/1
Anno XIV, 1999, fasc. 1

G. BARONCINI, Forme di lettura, Forme di cultura.
Nell'articolo si esamina  la lettura sia verbale sia non-verbale degli incunaboli in funzione della cultura del lettore. Vengono analizzati quegli interventi soggettivi, che permettono di cogliere nel testo a stampa le forme culturali, che ragiscono e modellano la lettura del testo a stampa secondo itinerari privati. D'altra parte la stessa stampa contiene  elementi oggettivi, concreti, che precostituiscono la forma di lettura. Nel saggio sono coinvolti autori come Leibniz, Cartesio e Nicolò de Lyra. Da un punto di vista più generale si tratta di un tentativo , che ha lo scopo di individuare fatti e concetti adatti a ricostruire, almeno in parte, l'atto evanescente e complesso della lettura.

pag.3

G. STRANO, The absent star.
Identificazione dell'entrata n. 482 del catalogo stellare di Claudio Tolomeo (II sec. d.C.) e circostanza che l'ha fin oggi impedita.

pag.19

Y. ZIK, GALILEO AND THE TELESCOPE The status of theoretical and practical knowledge and techniques of measurement and experimentation in the development of the instrument.
Il perfezionamento del telescopio, col quale Galileo fu in grado di investigare i cieli, e l'impatto che esso ebbe sugli studi astronomici sono stati alla base di numerose controversie tra gli studiosi. Comunque, chi ha trattato l'argomento si è trovato d'accordo sul fatto che Galileo fu capace di migliorare l'ingrandimento e la qualità dell'immagine usando lenti a focale lunga ed un diaframma. E' opinione comune che Galileo poté realizzare il telescopio grazie alle sue qualità di valente artigiano e non perché seppe trarre insegnamento dalle leggi dell'ottica, che stanno all'origine del suo successo. Questo lavoro getterà nuova luce sulla questione, chiarendo sia i metodi di lavoro empirici sia la conoscenza di Galileo dei principi di ottica che portarono alla realizzazione del telescopio.

pag.31

E. BENSA - G. ZANARINI, LA FISICA DELLA MUSICA Nascita e sviluppo dell'acustica musicale nei secoli XVII e XVIII.
La rivoluzione scientifica del secolo XVII ha investito anche il campo della teoria musicale, indagando in modo approfondito la natura dei suoni e le modalità della loro produzione. Anche le spiegazioni classiche della consonanza musicale sono state abbandonate in favore  della ricerca delle sue cause per mezzo di esperimenti fisici e modelli matematici. Il presente lavoro illustra le appassionanti vicende dell'acustica musicale da Galileo alla fine del Settecento, dedicando una particolare attenzione alle teorie della consonanza.

pag.69

N.NICOLINI, Petits processus chimiques dans l'Italie pre-unitaire.
Brevi cenni dedicati alla situazione manifatturiera chimica in Italia prima dell'Unità. Nel panorama generale  socio-economico si mette l'accento sulle caratteristiche dell'industria chimica e sulla mancanza di una «coscienza chimica» necessaria ad un decollo adeguato.

pag.113

A. ROSSI, Galileo Ferraris (1847-1897) tra scienza e tecnologia.
Galileo Ferraris (1847-1897), il massimo studioso italiano di elettricità nell'ultimo quarto del XIX secolo è a torto considerato un puro tecnico inventore di un nuovo motore ad induzione. Egli in effetti, nell'introdurre il nuovo dispositivo, contribuì, in quanto fisico matematico di valore, all'approfondimento della teoria del campo elettromagnetico di Maxwell, mentre semmai non trasse tutte le conseguenze applicative dalla sua invenzione. Ciò esemplifica bene, insieme con il grande impegno profuso dal Ferraris nell'insegnamento innovativo della scienza e della tecnologia dell'elettricità, le carrateristiche di fondo della formazione della cultura politecnica in Italia nel secondo ottocento.

pag.121

C. POGLIANO, Bachi, polli, grani. Appunti sulla ricezione della genetica in Italia (1900-1953).
Solo nel secondo dopoguerra i genetisti italiani riescono ad assestare contorni e strutture della propria comunità, dando vita in pochi anni ad un susseguirsi di iniziative culminanti nel IX Congresso internazionale di genetica (Bellaggio 1953). Il saggio rintraccia i modi attraverso cui sino allora, e a partire dall'inizio del secolo, il rivoluzionario e celere sviluppo della disciplina avesse trovato eco e cultori in Italia. A dispetto di quanto solitamente si crede, non mancarono naturalisti che vi si dedicassero con molto zelo, sino a lanciare negli anni Trenta una campagna a favore del suo riconoscimento 'politico'. Senonché gli indirizzi culturali del primo dopoguerra, nonché le direttive del regime fascista, tesi a favorire la ricerca scientifica in ragione delle sue potenzialità applicative, costrinsero i genetisti ad anteporre il valore pratico ed economico, comprimendo per lo più, o minimizzando l'indole tecnico-interpretativa del proprio lavoro. Oltretutto invano, dato lo scarso ascolto ottenuto in cambio dai centri di potere. Donde anche la debolissima, o quasi nulla partecipazione loro ai preparativi di quella «sintesi evoluzionistica» che stava coinvolgendo scienziati europei ed americani, sino a mutare sensibilmente volto e metodi della biologia.

pag.133

D. MONTI, Creation and destruction of corpuscles.
Il nucleo centrale di questo articolo è costoutito dall'analisi e dalla discussione dei dettagli di cui è costituito un quadro storiografico definito:tale quadro nel suo complesso ritrae come strutturalmente simmetriche  due descrizioni fisiche che si rintracciano, rispettivamente, in due teorie apparentemente scorrelate per quanto riguarda gli ambiti di ricerca, le problematiche da cui esse sono scaturite e le finalità che si proponeva il loro autore. Si tratta della desrizione dei fenomeni di emissione e assorbimento di lice (contenuta in un articolo di Dirac del 1927 cui comunemente  ci si riferisce con il nome «Dirac's QED») e di quella dei fenomeni di creazione e distruzione di coppie e+ - e(contenuto nel cosiddetto «modello delle holes» dello stesso Dirac, del 1929). Di tale simmetria si sono già fatti cenni sparsi in letteratura e l'intento qui è di studiarla e approfondirne i termini in modo da sostenere la seguente tesi:il raporto tra le due teorie in esame non si configura soltanto nei termini di un parallelismo, ma soprattutto in quelli di un preciso percorso storico, che è sostenibile su un piano logico. Il Dirac's holes model, così risulta come il frutto di una riflessione iniziata in seno alla Dirac's QED a proposito dei fondamenti matematici e degli schemi concettuali della «nuova» meccanica quantistica nelle due strutture teoriche, infatti, è possibile individuare alcune forme permanenti che, estratte da un contesto teorico e riproposte nell'altro, comportano un trasferiemtno e una generazione di conoscenza.

pag.169

Strumentaria

 

F. BONOLI - M. ZUCCOLI, On two sixteenth-century instruments by Giovanni Magini (1555-1617).
Scopo del presente articolo è di sottolineare l'importanza dell'astronomo italiano Giovanni Antonio Magini (1555-1617), tramite la descrizione di due quadranti da lui realizzati. Questo tipo di strumento aveva molteplici usi, in astronomia, topografia, cartografia e matematica. Magini si occupò di tutte queste discipline in qualità di docente di Astronomia all'Università di Bologna e scrisse al riguardo numerose opere, quali l'Italia (una rappresentazione cartografica dell'Italia) e le Ephemerides. Attraverso la storia dei possessori di questi quadranti, che giunge fino ai tempi recenti, si riconosce come fossero apprezzati non solo per il loro aspetto artistico, ma anche come testimonianze della qualità della produzione strumentale di Magini.

pag.201

A. LUALDI, Biagio Burlini, un ottico del '700 veneziano
Viene fornito un quadro sull'opera di un ottico e fabbricante di strumenti scientifici attivo a Venezia attorno alla metà del '700. Ricerche d'archivio hanno permesso di rintracciare l'anno di nascita di Biagio Burlini (1709) e della sua morte (13.1.1771). Una panoramica sui microscopi e cannocchiali da lui costruiti e attualmente  conservati in differenti collezioni pubbliche e private, contribuisce ad amplire il quadro ed a migliorare la conoscenza dei costruttori di strumenti ottici operanti nel XVIII secolo.

pag.213

Per un Archivio della Corrispondenza degli Scienziati Italiani

F. ABBRI, «Commercio di libri e produzioni naturali» 
II. Lettere di Carl Peter Thunberg a Giovanni Mariti
Si pubblicano qui le lettere di Carl Peter Thunberg a Giovanni Mariti. L'edizione vuole essere un ulteriore contributo alla storia dei rapporti tra Italia e Svezia alla fine del XVIII secolo e rappresenta la continuazione di un lavoro sullo stesso argomento pubblicato nel 1992.

pag.221

A. MESCHIARI, Corrispondenza di Giovanni Battista Amici con Carlo Matteucci e Angelo Secchi.
Viene qui pubblicata la corrispondenza di Giovanni Battista Amici con Carlo Matteucci e Angelo Secchi (complessivamente 28 lettere) conservata nel «Fondo Amici» della Biblioteca Estense di Modena.

pag.233

Istituzioni e fonti

 

C.R.PALMERINO, Pierre Gassendi's De Philosophia Epicuri Universe Rediscovered New perspective on the Genesis of the Syntagma Philosophicum
Fra i manoscritti della British Library è stato trovato un codice contenente una copia non autografa dei libri VIII-XI del De vita et doctrina Epicuri, la prima versione manoscritta a noi pervenuta del Syntagma philosophicum di Pierre Gassendi. Se i libri IX-XI, composti fra il 1636 ed il 1637 e dedicati alla canonica epicurea, erano già conosciuti attraverso il Ms. Carpentras 1832, il libro VII, terminato nel marzo 1634, è invece quel De philosophia Epicuri universe, che Pintard, Rochot e Bloch segnalavano come perduto. Questo articolo analizza il conrenuto del De philosophia Epicuri universe e mostra come le parti di esso che non furono riversate da Gassendi nel Liber prooemialis del Syntagma philosophicum (De philosophia universe) vennero integrate nell'apologia De vita et moribus Epicuri pubblicata nel 1647. Contrariamente a quanto si pensava, quest'opera, scritta fra il 1633 ed il 1634, fu infatti modificata da Gassendi prima di essere data alle stampe.

pag.263

Discussioni critiche

pag.295

Recensioni

pag.305

Schede

pag.375

The IMSS bookshelf

 pag.397

Indici (Anno XIV, I-1999)

pag.415

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