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"Nuncius" Annali di Storia Della Scienza
2001/2 - 2001/1 |
2001/2
Anno XVI, 2001, fasc. 2 |
Letture Galileiane
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J. RENN M. VALLERIANI, Galileo and the challenge of the arsenal |
pag.481 |
P. ODIFREDDI, Galileo: infinitesimale, eppur infinito |
pag.505 |
Articoli |
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P. ALESSANDRO P.D. NAPOLITANI, I primi contatti fra Maurolico e Clavio: una nuova edizione della lettera di Francesco Maurolico a Francisco Borgia
Viene qui fornita una nuova edizione della lettera del matematico Francesco Maurolico (1494 1575) a Francisco Borgia, generale della Compagnia di Gesù. Tale edizione permette di precisare che i rapporti diretti fra Maurolico e Cristoforo Clavio non iniziarono prima del luglio 1569, contrariamente a quanto si poteva dedurre dai testi e dal materiale documentario fin qui disponibile . |
pag.511 |
M. O. HELBING, Una prima illustrazione a stampa del termometro
Paolo Aresi (1574 1644) nel suo commento al De generatione et corruptione, edito a Milano nel 1617, dà una prima notevole illustrazione di un termometro, descrivendo lo strumento e il suo funzionamento nel contesto della questione sulla rarefazione e condensazione. |
pag.523 |
A. LUALDI, La famiglia Selva, ottici del 700 veneziano
E' stata condotta una ricerca su una dinastia di costruttori di strumenti ottici del 700 veneziano, i Selva. Nuovi dati d'archivio hanno permesso di inquadrare cronologicamente i singoli personaggi, di stabilirne i rapporti con gli scienziati del tempo e di qualificare la loro produzione di strumenti, sia attraverso l'analisi dei testi a stampa prodotti che mediante l'esame diretto degli strumenti a noi pervenuti. |
pag. 531 |
C. TRIARICO, About newly discovered pieces by Boscovich on optics and on the finding of a vitrometrum
L'esame di fonti inedite e finora sconosciute ha permesso il ritrovamento del vitrometrum ideato da Boscovich nel 1773. Lo strumento fu usato per esaminare le qualità dispersive e rifrattive dei vetri da applicare ai sistemi ottici acromatici in vista di un miglioramento della tecnica costruttiva dei cannocchiali dollondiani. Le carte esaminate, risalenti agli ultimi anni di vita dello scienziato, permettono inoltre di conoscere diversi aspetti dell'attività teorica di Boscovich intorno all'ottica e di far luce su alcuni dei suoi rapporti con gli scienziati coevi. Tra le diverse questioni affrontate la determinazione della velocità della luce in mezzi di diversa densità, il commercio librario dei suoi testi, le pubbliche dimostrazioni conseguenti la pubblicazione della sua più importante opera di Ottica nel 1785.
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pag. 547 |
Per un Archivio della corrispondenza degli scienziati italiani |
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I. CHINNICI W. GRAMATOWSKI S. J., Le carte di Angelo Secchi S. J. (1818 1878) conservate presso la Pontificia Università Gregoriana. Un inventario inedito rivisitato
La maggior parte dei documenti d'archivio sulla vita e l'attività scientifica di Angelo Secchi S.J. si trovano presso l'Archivio della P. Università Gregoriana a Roma. L'enorme quantità e varietà dei documenti costituisce una fonte indispensabile per la comprensione e valutazione dell'attività di Secchi come del difficile contesto storico politico del tempo. L'inventario d'archivio qui pubblicato è preceduto da un'introduzione contenente una breve biografia scientifica di Secchi e la descrizione del fondo. |
pag. 571 |
Istituzioni e fonti |
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F. BERETTA, Un nuovo documento sul processo di Galileo Galilei. La lettera di Vincenzo Maculano del 22 aprile 1633 al cardinale Francesco Barberini
La recente apertura dell'Archivio della Congregazione per la dottrina della fede, erede dei fondi del Sant'Uffizio romano, ha permesso di ritrovare alcuni documenti riguardanti Galileo Galilei, fra i quali una lettera relativa al processo del 1633. Oltre ad una trascrizione del nuovo documento si presentano qui alcune considerazioni per situarlo nel suo contesto, mostrando la sua utilità per precisare lo sviluppo e la logica dell'iter processuale. In particolare, appare l'importante ruolo svolto nell'istruzione della causa dal commissario dell'Inquisizione Vincenzo Maculano da Firenzuola, domenicano, inquisitore, architetto militare, appartenente al sistema clientelare dei Barberini e figura chiave del Sant'Uffizio romano di quell'epoca. |
pag.629 |
L. GUERRINI, Nel dedalo del cielo. Gassendi e le macchie solari in un inedito del 1633
L'articolo presenta un'inedita lettera saggio di Pierre Gassendi a Nicolas Claude Fabri de Peiresc del 28 settembre 1633. Informato dallo stesso Peiresc dell'uscita dell'opera del gesuita Charles Malapert, Sydera Borbonica, sulle macchie solari, Gassendi invia ad Aix-en-Provence un accurato commento sul suo contenuto e sulla storia dell'intera polemica apertasi anni prima con il confronto tra Galileo e Scheiner, esprimendo altresì in modo chiaro e organico la sua opinione sul complesso fenomeno. L'articolo introduce i contenuti dell'inedita lettera, ricostruendo le tappe della riflessione astronomica di Gassendi sulle macchie solari. |
pag.643 |
Scientific Instrument Commission |
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The archives of scholars, collectors, and dealers: their place in the study of the history of scientific instruments Papers from the XIXth Symposium of the Scientific Instrument Commission of the IUHPS. Division of the History of Science Oxford, 2000.Introduction by Anthony Turner |
pag.675 |
M. MINIATI, About the Florentine Strozzi Manuscripts |
pag.681 |
W. J. H. ANREWES, The legacy of David Wheatland |
pag.687 |
W. F. J. MÖRZER BRUYNS, Alain Brieux, dealer and scholar in Paris: his archive on scientific instruments |
pag.703 |
S. ACKERMANN, Dormant treasures The Zinner-archive at Frankfurt University |
pag.711 |
P. DE CLERCQ, The papers of the instrument dealer, collector and researcher Thomas Henry Court (1868 1951) |
pag.723 |
K. VAN CLEEMPOEL, Henry Michel, a gentleman-scholar |
pag.733 |
B. STEPHENSON, The Derek price archive at the Adler Planetarium |
pag.739 |
A. J. TURNER, The archive of Derek Price in the mèdiatèque specialise en histoire des sciences, cite des sciences et de l'industrie at La Villette in Paris |
pag.747 |
I. KEILL, The papers of Maximilian Bobinger |
pag.763 |
Nova Media |
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A. TIOMNO TOLMASQUIM - A. MAGNO DA COSTA - L. ALVES LINO, Building the Brazilian bibliography of the history of science |
pag.767 |
F. PALLADINO NICLA PALLADINO, Sulle raccolte museali italiane di modelli per le matematiche superiori catalogo generale e sito web |
pag.781 |
Discussioni critiche |
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A. ANGELINI, Magia e modernità. L'edizione delle opere magiche di Giordano Bruno |
pag.791 |
M. BERETTA, Reconstructing science: contributions to the enhancement of European scientific heritage |
pag.799 |
Recensioni |
pag.817 |
Schede |
pag.857 |
The IMSS bookshelf |
pag.885 |
Indici (Anno XVI, 2001) |
pag.893 |
inizio pagina |
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2001/1
Anno XVI, 2001, fasc. 1 |
Articoli |
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N. FABBRI, Kepler: Il cosmo armonico e la musica
Nel suo Harmonices Mundi Libri V, Johannes Kepler (Weil der Stadt, Württemberg, 1571 Regensburg, Bavaria, 1630), oltre ad enunciare la legge armonica, espone la teoria secondo la quale i rapporti tra le velocità planetarie corrispondono agli intervalli musicali.
Nel percorso compiuto da Kepler per giungere alle sue tre famose leggi sui movimenti planetari e all'idea di un cosmo polifonico, la tradizione platonica e quella neoplatonica assumono un ruolo centrale. Robert Fludd, come Kepler, è influenzato da temi pitagorici e platonici; ma mentre Fludd si richiama al misticismo dei numeri dei filosofi greci, Kepler giunge ad una precisa spiegazione della struttura cosmica nei termini di una divina armonia basata sulla geometria e sulla musica. |
pag.3 |
G. NONNOI, La scienza e la filosofia galileiane nel New World di John Wilkins
Secondo alcune recenti interpretazioni, John Wilkins può essere considerato il pensatore inglese del XVII secolo sul quale più profonda è stata l'influenza della scienza e della filosofia di Galileo. Indubbiamente, quando affrontati in una prospettiva di tipo baconiano, i contributi forniti da Galileo all'astronomia osservativi vengono documentati nei testi wilkinsoniani con il dovuto risalto e non senza una certa enfasi. Altrettanto non accade in riferimento alla cosmologia e all'epistemologia. In questi casi, la riflessione galileiana non pare aver agito da stimolazione originaria ma piuttosto da supporto ad orientamenti già maturati e riferibili a fonti letterarie più coerenti con gli indirizzi religiosi ed esegetici, nonché con le tradizioni intellettuali e scientifiche nazionali che costituiscono lo stabile punto di riferimento del virtuoso puritano. |
pag.49 |
L. ZUCCHI, Linneo e Parkinson: Il botanico e le scimmie nel Giardino dell'Eden
Il saggio muove da un esame comparativo tra un frontespizio del Systema naturae (ed. ted. 1760) di Linneo e quello dei Paradisi in sole (1629) di J. Parkinson, ambedue raffiguranti Adamo mentre dà un nome agli esseri viventi che si trovano nel giardino dell'Eden. Viene mostrato come la concezione «isidoriana» di Parkinson secondo cui la parola originaria esprimerebbe l'«essenza» della cosa significata abbia quale corrispettivo nella pratica tassonomica l'impiego di una prolissa «designazione diagnostica» ispirata a un intento descrittivo, mentre il successo della nomenclatura binomia di Linneo è assicurato dalla separazione fra la funzione descrittiva e quella referenziale del linguaggio. Si nota anche la sopravvivenza nel pensiero linneano di elementi della stessa tradizione, che attribuisce alla parola il potere di rivelare la «natura» delle cose. Essi sono però trasferiti in uno schema concettuale di tipo meccanicistico, che ne muta profondamente la valenza. I soggetti illustrati e il modo in cui sono disposti esprimono inoltre la visione «continuista» di Linneo circa i rapporti fra l'uomo e gli altri Primati.
L'analisi dei due frontespizi rivela pure come tali immagini, nella prima età moderna, erano in grado di costituire vere e proprie introduzioni figurate al contenuto di opere scientifiche, indirizzandone le modalità di lettura. |
pag.85 |
L. E. FUNARO, «Il criterio e la mano». Viaggi e donativi sovrani all'Imperiale e Regio Museo fiorentino
Sulla scorta di materiale inedito, si ricostruiscono qui i rapporti fra quattro sovrani Asburgo - Lorena e l'Imperiale e regio Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, con particolare riferimento ai viaggi, agli studi e agli interessi scientifici del giovane Leopoldo II e alla sua collaborazione con Vincenzo Antinori, per decenni direttore del Museo. |
pag.153 |
G. N. VLAHAKIS, Against French science: Alessandro Volta and Luigi Brugnatelli in early nineteenth-century Greece
Le storie generali, incluse le storia della scienza, tendono inevitabilmente a trascurare aspetti concernenti le vicende scientifiche verificatesi in una certa area geografica e in un determinato periodo di tempo. Un buon esempio a sostegno di questa affermazione è sicuramente rappresentato dal caso relativo agli scienziati greci che, nei primi decenni dell'Ottocento, si schierarono dalla parte di Volta e di Brugnatelli contro le teorie della scienza francese. Le posizioni di Volta nel campo della chimica e dell'elettrologia furono seguite in modo particolare dagli studenti che frequentarono le sue lezioni all'Università di Pavia. Constantinos Vardalahos, l'autore di un ottimo manuale di fisica pubblicato nel 1812 offrì un dettagliato resoconto delle ricerche elettrologiche di Volta e descrisse in maniera ampia la controversia Brugnatelli Lavoisier. Il principale sostenitore di Brugnatelli fu comunque un suo studente, Dionyssios Pyrros, che tradusse in greco la Farmacopea generale del chimico pavese. |
pag.190 |
R. PASSIONE, Mente e lavoro. Le prime ricerche in Italia fra laboratorio e officina
Prendendo spunto dagli studi sul lavoro muscolare e mentale intrapresi da Angelo Mosso a Torino alla fine del XIX secolo, questo saggio mette a fuoco le prime ricerche sulle attitudini psicofisiche dei lavoratori, svolte nell'ambito della medicina e della psicofisiologia fra la fine dell'800 e il primo 900 da Zaccaria Treves e Mariano Luigi Patrizi, entrambi allievi di Mosso.
In particolare, l'autrice segnala l'esistenza di differenti approcci metodologici di ricerca dallo studio delle attitudini nel laboratorio alla più diretta ricerca delle stesse sui campi di lavoro e si sofferma sulle loro diverse sfumature ideologiche, riconducibili alla molteplicità dei volti che contraddistinguono il materialismo della cultura scientifica italiana fra 800 e 900. |
pag. 211 |
Per un Archivio della Corrispondenza degli scienziati italiani |
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A. MESCHIARI, Le carte del «Fondo Giovanni Battista Amici» e della «Raccolta Amici Grossi» nella Biblioteca
Viene qui messo a disposizione degli studiosi per la prima volta il registro completo delle carte amiciane conservate presso la Biblioteca Estense di Modena. |
pag. 237 |
Istituzioni e fonti |
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E. ULIVI, Mariano Del M° Michele, un maestro d'abaco del XV secolo
In questo lavoro viene ricostruita la biografia di M° Mariano, un maestro d'abaco fiorentino del XV secolo. Mariano nacque verso il 1387 da Dada di Moddeo Turi e da Michele di Gianni, altro abacista il cui nome fu legato a quelli dei noti Paolo dell'abaco e Antonio Mazzinghi. Egli insegnò per circa un cinquantennio, prevalentemente in una bottega d'abaco situata sul Lungarno Acciaiuoli, sotto la propria abitazione, e per qualche tempo anche nella gloriosa scuola di Santa Trinita. Nel lungo periodo della sua attività, tra i numerosi scolari, ebbe figli di importanti mercanti e nobili fiorentini. Negli anni 1422 1426 partecipò ai lavori per la costruzione dello Spedale degli Innocenti di Firenze. Morì nel 1458. Sia in vita che dopo la morte, ebbe fama di ottimo abacista. |
pag.301 |
C. POGLIANO, Statements on Race dell'Unesco: cronaca di un lungo travaglio (1949 1953)
Le due Dichiarazioni sulla Razza messe a punto dall'Unesco nel 1950 1951 rappresentano un caso notevole d'intersezione e di problematica collaborazione fra scienza e politica. Mentre l'Europa si stava riprendendo dal cataclisma della guerra e ricostruendo, il giovane organismo delle Nazioni Unite decise di lanciare una campagna contro gli innumerevoli focolai di razzismo accesi qua e là nel mondo. Per quasi tre anni la sede Unesco di Parigi divenne quartier generale di un'aspra battaglia combattuta in seno alla comunità scientifica internazionale, i cui settori si mostrarono discordi e litigiosi sul significato da dare al concetto di razza, e sulle sue implicazioni. Utilizzando soprattutto i documenti e la corrispondenza conservati presso l'archivio dell'Unesco, il saggio ricostruisce lo svolgersi di quella vicenda come un gioco complesso di azioni e reazioni. L'appendice contiene il testo dei due Statements. |
pag.347 |
Recensioni |
pag.401 |
Schede |
pag.441 |
The IMSS bookshelf |
pag.465 |
inizio pagina |
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