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"Nuncius" Annali di Storia Della Scienza
2002/2 - 2002/1 |
2002/2
Anno XVII, 2002, fasc. 2 |
Letture Galileiane
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M. TORRINI, La natura della nuova scienza. |
pag.409 |
V. CASTELLANI, L'astrofisica stellare. |
pag.423 |
Articoli |
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A. MESKENS, Some new biographical data about Michiel Coignet
La corrispondenza del gesuita John Hay con Christopher Clavius rivela alcuni dettagli interessanti della vita e dell'opera di Michiel Coignet, costruttore di strumenti di Antwerpen. |
pag.447 |
Y. ZIK, Galileo and Optical Aberrations
Un sistema di formazione dell'immagine è complesso non solo perchè costituito da elementi come tubi, lenti e diaframmi, ma anche perchè ciascuno di questi elementi vi è collocato per una funzione specifica. L'ingrandimento non è il principale fattore per valutare le prestazioni del telescopio a rifrazione. Nella costruzione del telescopio rientrano troppe variabili non lineari come l'ampiezza di campo, la qualità delle lenti, l'assorbimento della luce, le correzioni per le varie aberrazioni, e la dispersione della luce lungo il sistema ottico. E' evidente che un telescopio astronomico in grado di produrre
un' immagine sufficientemente ingrandita di un astro luminoso non poteva essere costruito arbitrariamente. Sotto questa luce è interessante vedere come, mentre perfezionava il suo telescopio, Galileo descrisse, analizzò e risolse gli effetti indesiderati prodotti dalle varie aberrazioni ottiche.
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pag.455 |
F. BÒNOLI, M. MINIATI, V. GRECO, G. MOLESINI, Telescope optics of Montanari, Cellio, Campani and Bruni at the «Museo della Specola» in Bologna
L'articolo presenta i risultati dello studio sulle lenti da cannocchiale di Montanari, Cellio, Campani e Bruni custodite presso il «Museo della Specola» di Bologna. I risultati dell'indagine, condotta con strumentazione allo stato dell'arte, gettano luce sui continui perfezionamenti intervenuti nella fase di primo sviluppo delle tecnologie ottiche. |
pag.467 |
S. TALAS, Thermometers in the eighteenth century: J.B. Micheli du Crest's works and the cooperation with G. F. Brander
Jacques Barthélémy Micheli du Crest propose nel 1741 un termometro che acquistò all'epoca molta fama. Questo articolo esamina il contributo di Micheli alla standardizzazione dei termometri, sottolineando anche l'influenza che esercitarono le idee di Micheli su Jean Antoine Nollet e sullo sviluppo dei cosiddetti «termometri di Réaumur».
Georg Friederich Brander , costruttore di strumenti scientifici ad Augsburg, si occupò di costruire e vendere i termometri di Micheli. I rapporti fra Brander e Micheli sono illustrati attraverso la loro corrispondenza, inedita fino ad ora. Viene inoltre esaminato uno dei pochi termometri di Micheli costruiti da Brander tuttora esistenti.
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pag.475 |
P. BRENNI, 19th Century Scientific Instrument Advertising
Le prime forme di pubblicità relative al commercio degli strumenti scientifici risalgono alla seconda metà del XVI secolo. Piccoli annunci, semplici cataloghi e carte da visita illustrate sono comuni nel '700, ma la pubblicità degli strumenti scientifici diventa assai più sofisticata e aggressiva a partire dal XIX secolo. Si moltiplicano i cataloghi illustrati e ponderosi, gli annunci su riviste e trattati scientifici, mentre le esposizioni universali che costellano la seconda metà dell'Ottocento e gli show room dei costruttori, rappresentano nuovi mezzi per propagandare gli strumenti e stimolarne il commercio. In questo articolo viene illustrata l'evoluzione delle varie forme di pubblicità utilizzate dai costruttori nel corso del XIX secolo ed è analizzata l'influenza che esse hanno avuto sull'andamento del mercato degli strumenti scientifici e sullo sviluppo dell'industria di precisione.
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pag.497 |
A.M. LOMBARDI, The constitution of white light, a source for the new questions of quantum mechanics
Queste pagine hanno lo scopo di ricostruire un dibattito che ebbe vasta popolarità a cavallo tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo, incentrato sulla struttura della radiazione non monocromatica. La discussione giocò un ruolo importante nel mettere a fuoco alcune tematiche, in seguito destinate a diventare tipiche della imminente meccanica quantistica. In particolare, è in questo contesto che si avvia l'indagine sul significato fisico dei modi normali, ovvero delle singole componenti di uno sviluppo di Fourier. |
pag.515 |
Istituzioni e fonti |
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D. ARECCO, Scienze naturali e istituzioni in Liguria tra Sette e Ottocento
Nel territorio governato dalla Repubblica Ligure, tra XVIII e XIX secolo, la creazione dell'Università di Genova fu accompagnata dalla diffusione della cultura illuminista e della fondazione delle prime accademie scientifiche e dei primi circoli culturali. I maggiori scienziati che operarono in ambito ligure furono l'inglese William Batt, Cesare Nicolò Canefri e, in particolare, Domenico Viviani, tutti profondamente interessati alla medicina come alla storia naturale, alla chimica come alla fisica. I loro interessi si rivolsero anche alla diffusa e stratificata pratica sociale del collezionismo, conservando sempre intatti tutti i crismi del patronage aristocratico.
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pag.547 |
S. CASATI, Un'importante acquisizione della Biblioteca dell'Istituto e Museo di Storia della Scienza: la collezione delle tesi di medicina sostenute a Parigi dal 1798 al 1860
La Biblioteca dell'Istituto e museo di storia della scienza di Firenze ha recentemente impreziosito i suoi Fondi speciali con la collezione delle tesi di medicina sostenute a Parigi dal 1798 al 1860. Una straordinaria raccolta documentaria che testimonia organicamente il percorso della scienza medica francese ed europea ottocentesca. |
pag.567 |
Scientific Instrument Commission |
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Spectroscope Histories, Papers based on a workshop organised in collaboration with the IUHPS Scientific Instrument Commission with the support of the Hans-Jenemann Foundation, and hosted by the Deutsches Museum. Munich, 2001. Edited with an Introduction by C. BIGG and K. STAUBERMANN. |
pag.583 |
Discussioni critiche |
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P. PARRINI, Filosofia e scienza in Enriques |
pag.691 |
Recensioni |
pag.703 |
The IMSS bookshelf |
pag.737 |
Indici (Anno XVII, 2002) |
pag.747 |
inizio pagina |
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2002/1
Anno XVII, 2002, fasc. 1 |
Letture Galileiane
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S. CASATI, The New Library of the Institute and Museum of History of Science, Florence
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pag.3 |
Articoli |
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F. BELLISSIMA, Il sistema assiomatico-deduttivo degli Elementi armonici di Aristosseno
Gli Elementi Armonici di Aristosseno sono tra i testi di teoria musicale più noti e ciò, per quanto riguarda i moderni, è in parte dovuto al fatto che in molti hanno visto nella scala diatonica aristossenica una anticipazione della scala temperata. L'intento della sua opera è tuttavia molto generale, e consiste nell'applicare la logica e la teoria della scienza aristoteliche alla costruzione di un sistema assiomatico delle scale musicali. Nella nostra indagine ci siamo concentrati sugli aspetti logico-formali di questo tentativo, non solo evidenziando (senza sforzo alcuno) lo scarsissimo rigore dell'impianto inferenziale aristossenico, ma anche dimostrando (e in questo è soprattutto consistito il nostro lavoro) l'adeguatezza del suo insieme di assiomi. Quest'ultimo risultato è stato ottenuto con la costruzione ex novo di una teoria, che abbiamo chiamato ‘Sistema Tetracordale', che impiega solo tali assiomi. |
pag.9 |
A. REYNOLDS, Galileo Galilei and the satirical poem «Contro il portar la toga»: the literary foundations of science
Il capitolo cosiddetto Contro il portar la toga si ascrive con ogni probabilità al soggiorno pisano del Galilei, cioè fra 1589 e 1592. I critici hanno fatto varie congetture per stabilire l'antipatia da parte del Galilei verso i colleghi che guadagnavano stipendi più alti del suo: può essere anche vero, e potrebbe essere l'impulso vitale alla composizione stessa. Ma un esame più approfondito ci rivela altre possibilità interpretative. Fondamentale è l'influenza del poeta toscano, Francesco Berni (1497?-1535) che si manifesta in modo esplicito ed implicito nel capitolo galileiano. La scrittura di questo capitolo certamente non fu un semplice passatempo per lo scienziato. In realtà costituì il frutto di una preparazione continua, basata su letture accurate di testi letterari rinascimentali e rivolta non solo al rinnovamento delle idee ma anche alla ricerca di parole che esprimessero esattamente queste novità. |
pag.45 |
S. CASATI - G. STRANO, Il “Candore lunare”e la difesa del sistema copernicano in due lettere galileiane conservate presso la Biblioteca dell'Istituto e Museo di Storia della scienza di Firenze
L'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze ha recentemente rinnovato con la Regione Toscana l'atto di concessione in uso di due importanti documenti galileiani: la lettera spedita da Galileo a F. Ingoli in risposta alla Disputatio de situ et quiete Terrae (1624) e la Lettera sul candore lunare (1640) indirizzata al Principe Leopoldo de' Medici. La circostanza ha costituito l'occasione per una rilettura di tali documenti, in particolare della Lettera sul candore lunare, che propone un'inedita valutazione dell'attività astronomica dell'anziano Galileo. |
pag.63 |
Per un Archivio della corrispondenza degli scienziati italiani |
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E. PROVERBIO, First Supplement to the Provisional Catalogue of R.J. Boscovich letters
Facendo seguito alla pubblicazione del Catalogo della corrispondenza di Ruggiero G. Boscovich, si dà un supplemento al Catalogo stesso costituito da 234 nuove lettere.
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pag.77 |
D. VERGARI, La corrispondenza di Ottaviano Targioni Tozzetti
Ottaviano Targioni Tozzetti (1755-1829), figlio del celebre naturalista Giovanni, fu un personaggio di rilievo nel panorama scientifico toscano nel periodo fra la fine del ‘700 e i primi decenni del secolo XIX. Attivo come medico a Santa Maria Nuova e membro dell'Accademia dei Georgofili, Ottaviano Targioni Tozzetti, si occupò di chimica, agricoltura e botanica assumendo, per quasi trent'anni, la direzione del giardino botanico di Firenze.
L'inventario della sua corrispondenza, conservata presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, testimonia la vastità e qualità dei suoi rapporti con il mondo scientifico - non solo toscano ma italiano ed europeo - e contribuisce alla riscoperta di un profilo di questo personaggio a cavallo fra tradizione settecentesca e il moderno pensiero scientifico.
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pag.91 |
A. MESCHIARI, Corrispondenza di Giovanni Battista Amici con Franz Xaver von Zach
Viene qui pubblicato il carteggio fra Giovanni Battista Amici e l'astronomo di Gotha Barone Franz Xaver von Zach conservato presso la Biblioteca Estense di Modena («Fondo Amici» e «Autografoteca Campori»). In Appendice altre cinque lettere inedite del Barone a destinatari diversi, fra cui gli astronomi italiani Giuseppe Bianchi e Giovanni Santini.
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pag.165 |
Istituzioni e fonti |
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M. BERTINI, Il Trattato di Diversi Istrumenti Matematici di Antonio Santucci
Il manoscritto C82 conservato presso la Biblioteca Marucelliana di Firenze contiene un testo non pubblicato di Antonio Santucci, cosmografo e astronomo di Ferdinando I de' Medici, famoso soprattutto per lo studio delle comete. Il Trattato di Diversi Istrumenti Matematici, scritto nel 1593 dal Santucci su commissione del Granduca Ferdinando, è un documento essenziale per la ricostruzione della collezione scientifica dei Medici. In questo manoscritto l'autore ha riportato fedelmente, in disegni particolareggiati, gli strumenti matematici più rappresentativi del XVI sec. che ci attestano l'esistenza nel 1593, di un primo nucleo di strumenti che sancisce la nascita della collezione scientifica medicea, che oggi è esposta nel Museo di Storia della Scienza di Firenze.
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pag.247 |
M. MARANGON, I codici astronomici nel Fondo Cicogna al Museo Correr di Venezia
Sono presentati i manoscritti astronomici del Fondo Cicogna al Museo Correr di Venezia, che per la maggior parte provengono dalla biblioteca Contarini-Tiepolo. |
pag.263 |
G.J. MASTROBISI, Il «Manoscritto di Singapore» (1923) di Albert Einstein. Per una teoria del «Campo unificato» tra possibilità fisica e necessità matematica
Il “Manoscritto di Singapore” di A. Einstein, della collezione dei manoscritti einsteiniani custoditi presso gli “Albert Einstein-Archives” di Gerusalemme, qui pubblicato integralmente per la prima volta, costituisce la prima stesura di un articolo consegnato alla stampa dal fisico tedesco nel 1923.
Dai suoi luoghi di viaggio in Oriente, precisamente da Singapore, Einstein nel gennaio 1923 tenta di riportare le teorie alternative di “Gravitazione” e “Campo Unificato”, formulate da Weyl ed Eddington, all'unità teoretica della sua “nuova” Teoria generalizzata. Alla teoria weyliana, carica di astratti formalismi matematici, Einstein contrapponeva la “possibilità” fisico-fenomenologica cui aderiva la sua teoria. A tal proposito, Einstein affermava in una lettera a Weyl che: «La matematica è si bella e giusta, ma la natura sembra prenderci per il naso». Il tentativo einsteiniano di riaffermare la superiorità della sua “Teoria” però sarebbe risultato vano pochi anni dopo, anche se la questione della connessione dei due campi di forze, quello elettromagnetico e quello gravitazionale, sarebbe divenuta il cruccio finale di Einstein alla luce soprattutto dei nuovi sviluppi della Fisica quantistica.
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pag.269 |
Nova Media |
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G. FERRARI, Census, filing and elaboration of scientific le letters in the earth sciences |
pag.307 |
P. RUFFO, La Bibliografia Galileiana nell'archivio integrato Galileothek@ |
pag.321 |
A. LENZI, Attività bibliografica dell'Istituto e Museo di Storia della Scienza: lo spoglio dei periodici |
pag.331 |
Discussioni critiche |
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M. BERETTA, The Material Realm of Chemistry: Immutability vs. History? |
pag.337 |
P. GOVONI, Quando la scienza è sensazionale |
pag.349 |
G. POLIZZI, Una rivoluzione dimenticata. Per una nuova comprensione della scienza ellenistica |
pag.357 |
Recensioni |
pag.367 |
The IMSS bookshelf |
pag.391 |
Announcement |
pag.401 |
inizio pagina |
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