Attorno al 79 d. C. l'industria tessile era una delle attività principali a Pompei. Erano lavorate numerose fibre naturali di origine vegetale ed animale, cutanea e ghiandolare. Le fibre vegetali erano ricavate dalla coltura delle piante o dalla vegetazione spontanea mediante processi di macerazione, battitura ed essiccazione.
Gli abitanti di Pompei raggiunsero particolare abilità nel lavorare la lana grezza e nel trasformarla in prodotti finiti. Filatura e tessitura erano lavori prettamente femminili: i telai erano verticali con ordito a contrappesi, la stoffa era tessuta a partire dall'alto verso il basso. Sia i filati che le stoffe erano sottoposti a processi di tintura con sostanze coloranti naturali organiche di origine vegetale ed animale.