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Bronzo; 13,2 x Ø0,6 cm
Napoli MAN; inv. 77789
Pompei
I sec. d.C.
Ha il corpo profondo di forma ovoide allungata, con un imboccatura più stretta e nettamente distinta dal corpo, con orlo a sottile collarino.
La funzione di questi oggetti, già documentati in Grecia nel I sec. a.C., e conosciuti attraverso altri esemplari rinvenuti nella stessa Pompei e in altri centri dell'Impero (Germania, Gallia), era quella di eliminare dal corpo malato gli umori dannosi. Il loro uso era collegato sia alla fuoriuscita del sangue che ad altro utilizzo, come quello di indurre calore sulla parte malata. Realizzata per lo più in bronzo e talvolta dotata di un gancio per la sospensione, la ventosa era denominata per la sua forma cucurbitula (piccola zucca). Potevano essere anche in osso o, eccezionalmente, in argento, come testimonia Celso (I sec. d.C.), criticando l'inutile ostentazione dei medici che ne facevano uso. |