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Proiettili in
pietra per macchine da assedio, Pompei |
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Il problema di espugnare città cinte da mura è alla base della comparsa di macchine da assedio capaci di lanciare dardi e proiettili in pietra.
Introdotte dai Greci, queste macchine furono adoperate e perfezionate dai Romani. Niente è sopravvissuto delle macchine degli antichi: costruite prevalentemente in legno, materiale deperibile, ci sono note attraverso le descrizioni contenute nelle fonti letterarie e attraverso alcune rappresentazioni iconografiche antiche.
Nell'89 a. C., per espugnare Pompei che aveva appoggiato l'insurrezione degli alleati italici, i Romani impiegarono macchine da assedio: il segno dei proiettili scagliati da catapulte, balliste ed onagri è ancora visibile sul tratto di mura compreso tra Porta Ercolano e Porta Vesuvio. |