Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze, Italia

HORROR VACUI?
                      I protagonisti                   
Gasparo Berti (ca. 1600-1643) Robert Boyle (1627-1691) Paolo Casati (1617-1707)


Robert Boyle.
Robert Boyle, Opera Omnia, Venezia 1696


Dettagli e accessori della pompa pneumatica di Boyle.
Robert Boyle, New Experiments Physico-Mechanicall, Touching the Spring of the Air and its Effects, Oxford 1660

Nato a Lismore, in Irlanda, iniziò gli studi a Eton; all'età di soli dodici anni intraprese, sotto la guida di un tutore, una lunga serie di viaggi sul continente europeo. Dopo un soggiorno in Irlanda, nel 1655 si stabilì a Oxford, dedicandosi a tempo pieno alla ricerca scientifica. In tale periodo, egli entrò in contatto con un gruppo di ricercatori votato allo studio della nuova filosofia sperimentale. Questo nucleo di scienziati e filosofi, di lì a pochi anni, darà vita alla Royal Society, di cui Boyle sarà uno dei fondatori.
La fama di Boyle è saldamente legata alla definizione della nozione di "elemento chimico", enunciata per la prima volta nell'opera The Sceptical Chymist (Il chimico scettico), pubblicata a Londra nel 1661. In questo lavoro, egli proponeva una rigorosa concezione corpuscolaristica della materia, in drastica opposizione alla tradizionale teoria aristotelica dei quattro elementi (acqua, aria, terra e fuoco).
Nel 1657, stimolato dalla lettura di un resoconto degli esperimenti di pneumatica effettuati da Otto von Guericke, Boyle cominciò a pensare di costruire uno strumento che consentisse di produrre agevolmente il vuoto. Grazie alla collaborazione del suo assistente Robert Hooke, abilissimo nell'escogitare efficaci soluzioni anche per i più difficili problemi sperimentali, egli riuscì ben presto a realizzare una pompa pneumatica, con cui fu in grado di compiere importanti esperienze, descritte nei New Experiments physico-mechanicall, Touching the Spring of the Air and its Effects (Nuovi esperimenti fisico-meccanici intorno all'elasticità dell'aria e ai suoi effetti, 1660).
Gli esperimenti compiuti con la pompa pneumatica messa a punto da Hooke consentirono a Boyle di dimostrare che la sospensione della colonna di mercurio nel tubo barometrico, rilevato dalle esperienze di Torricelli, era riconducibile senza incertezze alla pressione atmosferica, che il suono era impossibile nel vuoto, che l'aria era indispensabile alla vita e alla combustione e, inoltre, che essa era caratterizzata da una permanente elasticità. Proprio studiando questa caratteristica dell'aria, e attraverso ulteriori esperimenti descritti nella seconda edizione dei New Experiments (1662), Boyle giunse a determinare la relazione che lega il volume e la pressione di un gas a temperatura costante (il volume varia inversamente alla pressione), stabilendo così quell'importante principio fisico noto con il nome di "legge di Boyle".

 

 

 


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