Robert Boyle.
Robert Boyle, Opera Omnia, Venezia 1696
Dettagli e accessori
della pompa pneumatica di Boyle.
Robert Boyle, New Experiments Physico-Mechanicall, Touching the
Spring of the Air and its Effects, Oxford 1660
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Nato a Lismore, in Irlanda,
iniziò gli studi a Eton; all'età di soli dodici anni intraprese, sotto
la guida di un tutore, una lunga serie di viaggi sul continente europeo.
Dopo un soggiorno in Irlanda, nel 1655 si stabilì a Oxford, dedicandosi
a tempo pieno alla ricerca scientifica. In tale periodo, egli entrò
in contatto con un gruppo di ricercatori votato allo studio della
nuova filosofia sperimentale. Questo nucleo di scienziati e filosofi,
di lì a pochi anni, darà vita alla Royal Society, di cui Boyle sarà
uno dei fondatori.
La fama di Boyle è saldamente legata alla definizione della nozione
di "elemento chimico", enunciata per la prima volta nell'opera The
Sceptical Chymist (Il chimico scettico), pubblicata a Londra
nel 1661. In questo lavoro, egli proponeva una rigorosa concezione
corpuscolaristica della materia, in drastica opposizione alla tradizionale
teoria aristotelica dei quattro elementi (acqua, aria, terra e fuoco).
Nel 1657, stimolato dalla lettura di un resoconto degli esperimenti
di pneumatica effettuati da Otto von Guericke, Boyle cominciò a pensare
di costruire uno strumento che consentisse di produrre agevolmente
il vuoto. Grazie alla collaborazione del suo assistente Robert Hooke,
abilissimo nell'escogitare efficaci soluzioni anche per i più difficili
problemi sperimentali, egli riuscì ben presto a realizzare una pompa
pneumatica, con cui fu in grado di compiere importanti esperienze,
descritte nei New Experiments physico-mechanicall, Touching
the Spring of the Air and its Effects (Nuovi esperimenti fisico-meccanici
intorno all'elasticità dell'aria e ai suoi effetti, 1660).
Gli esperimenti compiuti con la pompa pneumatica messa a punto da
Hooke consentirono a Boyle di dimostrare che la sospensione della
colonna di mercurio nel tubo barometrico, rilevato dalle esperienze
di Torricelli, era riconducibile senza incertezze alla pressione atmosferica,
che il suono era impossibile nel vuoto, che l'aria era indispensabile
alla vita e alla combustione e, inoltre, che essa era caratterizzata
da una permanente elasticità. Proprio studiando questa caratteristica
dell'aria, e attraverso ulteriori esperimenti descritti nella seconda
edizione dei New Experiments (1662), Boyle giunse a determinare
la relazione che lega il volume e la pressione di un gas a temperatura
costante (il volume varia inversamente alla pressione), stabilendo
così quell'importante principio fisico noto con il nome di "legge
di Boyle".
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