Gaspar Schott,
Mechanica hydraulico-pneumatica, Würzburg 1657, antiporta
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A parte la data e il luogo
di nascita (Königshofen, vicino Würzburg), niente è noto circa le
sue origini e la sua infanzia. Nel 1627 entrò nella Compagnia di Gesù
e studiò all'università di Würzburg, sotto la guida di Athanasius
Kircher. Nel 1631 lasciò la Germania e, dopo alcune peregrinazioni,
si stabilì a Palermo, rimanendovi per vent'anni. Nel 1652, fu mandato
a Roma e poté riprendere la collaborazione scientifica con il suo
maestro Kircher. Tre anni dopo, si trasferì nuovamente in Germania,
prima a Magonza e poi a Würzburg, dove insegnò matematica e fisica
fino alla fine dei suoi giorni. Schott è noto in particolare quale
autore della Mechanica hydraulico-pneumatica (1657), un'opera
che contiene alcune tra le prime descrizioni degli esperimenti sul
vuoto, tra cui quello, famosissimo, di von Guericke. Raccogliendo,
anche attraverso una fitta corrispondenza, testimonianze ed opinioni
dei maggiori studiosi (von Guericke, Huygens, Boyle), egli contribuì
notevolmente a diffondere la conoscenza dei più avanzati sviluppi
della pneumatica (fu, per esempio, il primo, in Germania, a dare notizia
degli studi di Boyle sulla pompa ad aria).
Sul piano teorico, Schott riteneva che gli esperimenti di von Guericke,
Torricelli e Boyle non avessero prodotto il vuoto effettivo, poiché
lo spazio lasciato libero dall'aria veniva riempito dall'etere, una
materia più impalpabile e sottile. Nondimeno, egli riconosceva che
gli effetti tradizionalmente attribuiti all'horror vacui, erano
di fatto un prodotto della pressione e dell'elasticità dell'aria.
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