Esperienza del
Roberval del vuoto nel vuoto.
Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Cimento,
Firenze 1666
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Molto poco si sa della
sua infanzia e adolescenza. Di origine contadina, egli abbandonò ben
presto la famiglia, viaggiando per varie regioni della Francia e guadagnandosi
da vivere come precettore. Giunto a Parigi nel 1628, entrò in contatto
con il circolo riunito attorno a Mersenne, da cui fu subito tenuto
in grande considerazione. Messosi in luce nell'ambiente parigino,
Roberval ottenne nel 1634 la cattedra di filosofia al Collège Royal,
passando, poi, nel 1655, ad insegnare matematica. Nel 1666, fu uno
dei membri fondatori della Accademia delle scienze di Parigi.
Per quanto anche i lavori di meccanica e di astronomia propongano
spunti di un certo interesse, i contributi più rilevanti di Roberval
appartengono al campo della matematica pura. Egli approfondì i metodi
della geometria degli infinitesimi, arrivando a formulare soluzioni
che prefigurano, pur con inesattezze ed errori, quelle del calcolo
integrale. Anche i suoi risultati nel campo della geometria analitica
e dell'algebra attestano una notevole abilità e creatività matematica.
Nell'ambito della pneumatica, Roberval studiò in particolare le esperienze
realizzate da Pascal, giungendo, nel 1648, ad una corretta interpretazione
del ruolo della pressione dell'aria quale fattore determinante della
sospensione del mercurio nel tubo barometrico. Inoltre, egli mise
a punto l'ingegnoso apparato che permise l'esecuzione dell'esperimento
del "vuoto nel vuoto", descritto poi da Pascal nel Traité de l'équilibre
des liqueurs et de la pesanteur de la masse de l'air.
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