Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze, Italia
I protagonisti |
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Nato a Digne, fu prima
canonico nella sua città natale, e quindi professore di filosofia
ad Aix e, più tardi, di astronomia e matematica al Collège de France.
La sua formazione di stampo prevalentemente umanistico giocò un ruolo
decisivo nell'orientare le sue scelte in ambito filosofico. Dalla
lettura di Seneca, Plutarco, Cicerone e Lucrezio, oltre che di Erasmo,
Charron e Montaigne, Gassendi trasse spunti e suggestioni che si rivelarono
estremamente influenti nella maturazione di un suo personale sistema
filosofico. Le opere di questi autori condussero infatti Gassendi
verso un impianto di pensiero fortemente incline all'empirismo e largamente
venato di scetticismo, nonché vivacemente critico della metafisica
legata ad Aristotele e alla scolastica. L'esigenza di sfuggire al
dominio della tradizione aristotelica lo indusse a volgersi verso
altri pensatori, e, in particolare, verso Epicuro. Gassendi riconobbe
nell'atomismo propugnato dal pensatore greco un programma di ricerca
particolarmente fecondo per la nascente scienza sperimentale. Le scoperte
operate in quegli anni dalla microscopia vennero interpretate, da
Gassendi e da molti suoi contemporanei, come una seria convalida dell'atomismo,
e concorsero all'enorme successo che le tesi del canonico di Digne
ottenne tra gli intellettuali europei del tempo.
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