Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze, Italia

HORROR VACUI?
                      I protagonisti                   
Athanasius Kircher (1602-1680) Jacques-Alexandre Le Tenneur (m. dopo il 1652) Raffaello Magiotti (1597-1656)

Poco si sa intorno alle sue vicende biografiche. Amico di Mersenne e corrispondente di Gassendi,
Le Tenneur soggiornò a Parigi fino al 1645 circa, trasferendosi poi a Clermont-Ferrand, dove, pare, abbia ricoperto la carica di consigliere presso il senato provinciale. Le Tenneur è autore di un volume, il De motu naturaliter accelerato, pubblicato nel 1649, con il quale si inserì nell'acceso dibattito suscitato in Francia dalle nuove teorie dinamiche enunciate da Galileo. Contro il punto di vista dei gesuiti Pierre Le Cazre e Honoré Fabri, che disconoscevano la validità della tesi galileiana secondo cui gli spazi passati in tempi eguali da un grave in caduta crescono come i numeri dispari, egli difese le conclusioni dello scienziato pisano, dimostrando altresì - come già aveva sostenuto Galileo - che l'accelerazione nel moto di caduta è una funzione diretta del tempo e non dello spazio. Nel gennaio del 1648, Mersenne scrisse a Le Tenneur chiedendogli di compiere un esperimento destinato a misurare la pressione atmosferica. Si trattava di portare un barometro sulla sommità della montagna del Puy de Dome, onde rilevare se il livello del mercurio avrebbe manifestato cambiamenti alla fine dell'ascesa. L'esperienza non fu realizzata (sarà invece attuata da Perier, per conto di Pascal, in quello stesso anno); in ogni caso, Le Tenneur espresse l'errata convinzione teorica che il livello del liquido nel tubo barometrico si sarebbe attestato, anche in altitudine, sugli stessi valori registrati al livello del mare.

 

 

 


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