G. BARONCINI,
Forme di lettura, Forme di cultura.
Nell'articolo si esamina la lettura sia verbale sia non-verbale
degli incunaboli in funzione della cultura del lettore. Vengono analizzati
quegli interventi soggettivi, che permettono di cogliere nel testo a stampa
le forme culturali, che ragiscono e modellano la lettura del testo a stampa
secondo itinerari privati. D'altra parte la stessa stampa contiene
elementi oggettivi, concreti, che precostituiscono la forma di lettura.
Nel saggio sono coinvolti autori come Leibniz, Cartesio e Nicolò
de Lyra. Da un punto di vista più generale si tratta di un tentativo
, che ha lo scopo di individuare fatti e concetti adatti a ricostruire,
almeno in parte, l'atto evanescente e complesso della lettura. |
pag.3 |
G. STRANO, The
absent star.
Identificazione dell'entrata n. 482 del catalogo stellare di Claudio Tolomeo
(II sec. d.C.) e circostanza che l'ha fin oggi impedita. |
pag.19 |
Y. ZIK, GALILEO
AND THE TELESCOPE The status of theoretical and practical knowledge and
techniques of measurement and experimentation in the development of the
instrument.
Il perfezionamento del telescopio, col quale Galileo fu in grado di investigare
i cieli, e l'impatto che esso ebbe sugli studi astronomici sono stati
alla base di numerose controversie tra gli studiosi. Comunque, chi ha
trattato l'argomento si è trovato d'accordo sul fatto che Galileo
fu capace di migliorare l'ingrandimento e la qualità dell'immagine
usando lenti a focale lunga ed un diaframma. E' opinione comune che Galileo
poté realizzare il telescopio grazie alle sue qualità di
valente artigiano e non perché seppe trarre insegnamento dalle
leggi dell'ottica, che stanno all'origine del suo successo. Questo lavoro
getterà nuova luce sulla questione, chiarendo sia i metodi di lavoro
empirici sia la conoscenza di Galileo dei principi di ottica che portarono
alla realizzazione del telescopio. |
pag.31 |
E. BENSA - G.
ZANARINI, LA FISICA DELLA MUSICA Nascita e sviluppo dell'acustica musicale
nei secoli XVII e XVIII.
La rivoluzione scientifica del secolo XVII ha investito anche il campo
della teoria musicale, indagando in modo approfondito la natura dei suoni
e le modalità della loro produzione. Anche le spiegazioni classiche
della consonanza musicale sono state abbandonate in favore della
ricerca delle sue cause per mezzo di esperimenti fisici e modelli matematici.
Il presente lavoro illustra le appassionanti vicende dell'acustica musicale
da Galileo alla fine del Settecento, dedicando una particolare attenzione
alle teorie della consonanza. |
pag.69 |
N.NICOLINI, Petits
processus chimiques dans l'Italie pre-unitaire.
Brevi cenni dedicati alla situazione manifatturiera chimica in Italia
prima dell'Unità. Nel panorama generale socio-economico si
mette l'accento sulle caratteristiche dell'industria chimica e sulla mancanza
di una «coscienza chimica» necessaria ad un decollo adeguato. |
pag.113 |
A. ROSSI, Galileo
Ferraris (1847-1897) tra scienza e tecnologia.
Galileo Ferraris (1847-1897), il massimo studioso italiano di elettricità
nell'ultimo quarto del XIX secolo è a torto considerato un puro
tecnico inventore di un nuovo motore ad induzione. Egli in effetti, nell'introdurre
il nuovo dispositivo, contribuì, in quanto fisico matematico di
valore, all'approfondimento della teoria del campo elettromagnetico di
Maxwell, mentre semmai non trasse tutte le conseguenze applicative dalla
sua invenzione. Ciò esemplifica bene, insieme con il grande impegno
profuso dal Ferraris nell'insegnamento innovativo della scienza e della
tecnologia dell'elettricità, le carrateristiche di fondo della
formazione della cultura politecnica in Italia nel secondo ottocento. |
pag.121 |
C. POGLIANO, Bachi,
polli, grani. Appunti sulla ricezione della genetica in Italia (1900-1953).
Solo nel secondo dopoguerra i genetisti italiani riescono ad assestare
contorni e strutture della propria comunità, dando vita in pochi
anni ad un susseguirsi di iniziative culminanti nel IX Congresso internazionale
di genetica (Bellaggio 1953). Il saggio rintraccia i modi attraverso cui
sino allora, e a partire dall'inizio del secolo, il rivoluzionario e celere
sviluppo della disciplina avesse trovato eco e cultori in Italia. A dispetto
di quanto solitamente si crede, non mancarono naturalisti che vi si dedicassero
con molto zelo, sino a lanciare negli anni Trenta una campagna a favore
del suo riconoscimento 'politico'. Senonché gli indirizzi culturali
del primo dopoguerra, nonché le direttive del regime fascista,
tesi a favorire la ricerca scientifica in ragione delle sue potenzialità
applicative, costrinsero i genetisti ad anteporre il valore pratico ed
economico, comprimendo per lo più, o minimizzando l'indole tecnico-interpretativa
del proprio lavoro. Oltretutto invano, dato lo scarso ascolto ottenuto
in cambio dai centri di potere. Donde anche la debolissima, o quasi nulla
partecipazione loro ai preparativi di quella «sintesi evoluzionistica»
che stava coinvolgendo scienziati europei ed americani, sino a mutare
sensibilmente volto e metodi della biologia. |
pag.133 |
D. MONTI, Creation
and destruction of corpuscles.
Il nucleo centrale di questo articolo è costoutito dall'analisi
e dalla discussione dei dettagli di cui è costituito un quadro
storiografico definito:tale quadro nel suo complesso ritrae come strutturalmente
simmetriche due descrizioni fisiche che si rintracciano, rispettivamente,
in due teorie apparentemente scorrelate per quanto riguarda gli ambiti
di ricerca, le problematiche da cui esse sono scaturite e le finalità
che si proponeva il loro autore. Si tratta della desrizione dei fenomeni
di emissione e assorbimento di lice (contenuta in un articolo di Dirac
del 1927 cui comunemente ci si riferisce con il nome «Dirac's
QED») e di quella dei fenomeni di creazione e distruzione di coppie
e+ - e - (contenuto nel cosiddetto
«modello delle holes» dello stesso Dirac, del 1929). Di tale
simmetria si sono già fatti cenni sparsi in letteratura e l'intento
qui è di studiarla e approfondirne i termini in modo da sostenere
la seguente tesi:il raporto tra le due teorie in esame non si configura
soltanto nei termini di un parallelismo, ma soprattutto in quelli di un
preciso percorso storico, che è sostenibile su un piano logico.
Il Dirac's holes model, così risulta come il frutto di una riflessione
iniziata in seno alla Dirac's QED a proposito dei fondamenti matematici
e degli schemi concettuali della «nuova» meccanica quantistica
nelle due strutture teoriche, infatti, è possibile individuare
alcune forme permanenti che, estratte da un contesto teorico e riproposte
nell'altro, comportano un trasferiemtno e una generazione di conoscenza. |
pag.169 |
Strumentaria |
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F. BONOLI - M.
ZUCCOLI, On two sixteenth-century instruments by Giovanni Magini (1555-1617).
Scopo del presente articolo è di sottolineare l'importanza dell'astronomo
italiano Giovanni Antonio Magini (1555-1617), tramite la descrizione di
due quadranti da lui realizzati. Questo tipo di strumento aveva molteplici
usi, in astronomia, topografia, cartografia e matematica. Magini si occupò
di tutte queste discipline in qualità di docente di Astronomia
all'Università di Bologna e scrisse al riguardo numerose opere,
quali l'Italia (una rappresentazione cartografica dell'Italia)
e le Ephemerides. Attraverso la storia dei possessori di questi
quadranti, che giunge fino ai tempi recenti, si riconosce come fossero
apprezzati non solo per il loro aspetto artistico, ma anche come testimonianze
della qualità della produzione strumentale di Magini. |
pag.201 |
A. LUALDI, Biagio
Burlini, un ottico del '700 veneziano
Viene fornito un quadro sull'opera di un ottico e fabbricante di strumenti
scientifici attivo a Venezia attorno alla metà del '700. Ricerche
d'archivio hanno permesso di rintracciare l'anno di nascita di Biagio
Burlini (1709) e della sua morte (13.1.1771). Una panoramica sui microscopi
e cannocchiali da lui costruiti e attualmente conservati in differenti
collezioni pubbliche e private, contribuisce ad amplire il quadro ed a
migliorare la conoscenza dei costruttori di strumenti ottici operanti
nel XVIII secolo. |
pag.213 |
Per un Archivio
della Corrispondenza degli Scienziati Italiani |
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F. ABBRI, «Commercio
di libri e produzioni naturali»
II. Lettere di Carl Peter Thunberg a Giovanni Mariti
Si pubblicano qui le lettere di Carl Peter Thunberg a Giovanni Mariti.
L'edizione vuole essere un ulteriore contributo alla storia dei rapporti
tra Italia e Svezia alla fine del XVIII secolo e rappresenta la continuazione
di un lavoro sullo stesso argomento pubblicato nel 1992. |
pag.221 |
A. MESCHIARI,
Corrispondenza di Giovanni Battista Amici con Carlo Matteucci e Angelo
Secchi.
Viene qui pubblicata la corrispondenza di Giovanni Battista Amici con
Carlo Matteucci e Angelo Secchi (complessivamente 28 lettere) conservata
nel «Fondo Amici» della Biblioteca Estense di Modena. |
pag.233 |
Istituzioni e
fonti |
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C.R.PALMERINO,
Pierre Gassendi's De Philosophia Epicuri Universe Rediscovered New
perspective on the Genesis of the Syntagma Philosophicum
Fra i manoscritti della British Library è stato trovato
un codice contenente una copia non autografa dei libri VIII-XI del
De vita et doctrina Epicuri, la prima versione manoscritta a noi pervenuta
del Syntagma philosophicum di Pierre Gassendi. Se i libri IX-XI,
composti fra il 1636 ed il 1637 e dedicati alla canonica epicurea, erano
già conosciuti attraverso il Ms. Carpentras 1832, il libro VII,
terminato nel marzo 1634, è invece quel De philosophia Epicuri
universe, che Pintard, Rochot e Bloch segnalavano come perduto. Questo
articolo analizza il conrenuto del De philosophia Epicuri universe
e mostra come le parti di esso che non furono riversate da Gassendi
nel Liber prooemialis del Syntagma philosophicum (De philosophia
universe) vennero integrate nell'apologia De vita et moribus Epicuri
pubblicata nel 1647. Contrariamente a quanto si pensava, quest'opera,
scritta fra il 1633 ed il 1634, fu infatti modificata da Gassendi prima
di essere data alle stampe. |
pag.263 |
Discussioni critiche |
pag.295 |
Recensioni |
pag.305 |
Schede |
pag.375 |
The IMSS bookshelf |
pag.397 |
Indici (Anno XIV,
I-1999) |
pag.415 |