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/ Announcement |
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Articoli
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M.
ROSEN, Don Miniato Pitti and the Second Life of a Scientist's Tools
in Cinquecento Florence
Assai stimato nel tardo Cinquecento, lo scienziato e cosmografo fiorentino
Don Miniato Pitti ha lasciato un solo strumento inequivocabilmente attribuibile
a lui. Un documento scoperto di recente rivela che subito dopo la sua
morte, avvenuta nel 1566, Egnazio Danti, giovane cosmografo del Duca,
comperò alcuni apparati e strumenti di Pitti, nonché diversi
oggetti artistici.
Tali acquisti da parte di Danti, segno evidente dell'alta considerazione
in cui teneva il suo predecessore, attestano anche la circolazione degli
strumenti all'interno della comunità scientifica.
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F.
CAMEROTA, Two new attributions: a refractive dial of Guidobaldo del
Monte and the «Roverino compass» of Fabrizio Mordente
In questo articolo si propongono due nuove attribuzioni riguardanti
due strumenti legati dalla comune provenienza urbinate, e precisamente
dalla bottega del noto costruttore di strumenti scientifici Simone Barocci.
Entrambi sono descritti da Muzio Oddi che offre la testimonianza decisiva
per la loro attribuzione. Il primo è un raro orologio a rifrazione
conservato al Museo di Storia della Scienza di Firenze, documentato
nella collezione medicea fin dal 1574 e identificabile con quello che
Oddi afferma essere stato fatto costruire ad Urbino nel 1572 da Guidobaldo
del Monte. Il secondo è un compasso di proporzione conservato
al Museo Correr di Venezia, in tutto corrispondente alla descrizione
di un compasso che Oddi dice costruito da Simone Barocci per ordine
di Fabrizio Mordente intorno al 1570. Quest'ultimo è la prima
versione del noto compasso che Mordente divulgherà negli anni
successivi attraverso i suoi trattati. |
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S.
DUPRÉ, The Dioptrics of Refractive Dials in the Sixteenth Century
Questo articolo tratta di un particolare tipo di strumenti ottici, gli
orologi a rifrazione costruiti nel secolo XVI, collocandoli nel contesto
delle conoscenze ottiche contemporanee. Verranno affrontate in primo
luogo le proprietà delle meridiane a rifrazione e la loro introduzione
nel XVI secolo a opera del costruttore di strumenti tedesco Georg Hartmann.
Si mostrerà poi il modo in cui questi orologi a rifrazione venivano
costruiti nel '500. Attraverso l'analisi delle note di Ettore Ausonio,
il presente saggio sostiene che la procedura utilizzata dai disegnatori
di strumenti del XVI secolo per la realizzazione di orologi a rifrazione
si fondava sulle conoscenze della rifrazione contemporanee.
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39 |
M.P.
DONATO, L'onere della prova. Il Sant'Uffizio, l'atomismo e i medici
romani
L'obiettivo del saggio è di contestualizzare il dibattito sul
corpuscolarismo a Roma tra le tensioni politiche e religiose del tardo
Seicento.
Vari documenti nell'archivio della Congregazione per la Dottrina della
Fede permettono di delineare le fasi dell'atteggiamento della Chiesa
di Roma verso la filosofia atomista e di cogliere lo scontro interno
alle varie istituzioni romane su questo punto. In questa dinamica si
inserì il Congresso Medico Romano promosso da G. Bresavola e
da G.M. Lancisi, un'accademia nella quale si elaborava e si diffondeva
un'eclettica medicina corpuscolarista.
La moderata affermazione dei novatori fu interrotta, nel mutato clima
del pontificato di Alessandro VIII, dall'interevento del Santo Uffizio.
L'attacco era parte della più vasta repressione contro l'atomismo
(Napoli, Firenze) ma anche contro quietismo e libertinismo d'ogni sorta.
Nonostante la crisi del 1690, i medici romani mantennero il corpuscolarismo
in un ambito epistemologico rigorosamente definito. Nel quadro della
scienza medica del tempo, l'interrogazione sulla natura ultima dell'atomo
poté essere accantonata senza che ciò si traducesse in
un abbandono del relativo modo di conoscenza e cura del corpo.
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pag. 69 |
M.T.
MONTI, I lombrichi di Spallanzani. «Notomie» inedite contro
i «garbugli e pasticci» dell'«argomento di analogia»
Quasi impacciato dall'enorme quantità di materiale raccolto,
Spallanzani occultò interi settori del suo progetto biologico
e un caso esemplare è rappresentato da venticinque quaderni di
laboratorio che avrebbero dovuto costituire la base di una grande opera
sulle rigenerazioni, annunciata nel 1768 e mai pubblicata. Sulle stesse
carte Spallanzani annotò osservazioni anatomiche eseguite su
taluni anellidi con raffinatezza metodologica e intelligenza critica
pari solo alle classiche ricerche di Malpighi e Lyonnet, condotte però
sui bruchi. Attraverso lo studio di tali organismi problematici s'intende
al meglio quanto criticamente Spallanzani si rapportasse alle varie
declinazioni del principio riconosciuto dell'uniformità di composizione
della struttura animale. |
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A.
BANDINELLI, 1783 - Lavoisier and Laplace: Another Crucial Year. Antiphlogistic
Chemistry and the Investigation on Living Beings between the Eighteenth
and the Ninenteenth Centuries
Il presente saggio suggerisce una nuova interpretazione della biologia
lamarckiana basata su un'analisi delle diverse immagini sul vivente
fra Sette e Ottocento. In particolare, la nouvelle chimie introdusse
un nuovo concetto di combustione che rovesciò il modo d'intendere
il calore corporeo. Oltre a ciò è documentabile che la
nouvelle chimie inaugurò una nuova epoca cambiando l'organizzazione
della cosiddetta "macchina animata": il corpo vivente diventò
un naturale composto costantemente soggetto a trasformazioni materiali.
Grazie alla nouvelle chimie il vivente diventò un sistema
naturale, ovvero un'unità regolata da due distinte leggi fisico-chimiche:
il principio di conservazione del calore (1783) e il principio di conservazione
della massa (1789). La convinzione che la macchina vivente fosse soggetta
alla dinamica newtoniana cominciò a sgretolarsi: l'immagine di
una complicata macchina morì per dar vita al nuovo concetto di
sistema. Il vivente non era più un fatto riguardante la meccanica,
ma diventava un discorso relativo alla fisico-chimica. |
pag.127 |
V.P.
BABINI, Paola Lombroso, una donna nelle scienze dell'uomo
L'articolo ricostruisce il percorso intellettuale di Paola Lombroso
e il ruolo svolto nello sviluppo e nella diffusione della psicologia
dell'infanzia in Italia. In un momento in cui la psicologia scientifica
è in via di decollo e lo studio della psiche infantile è
concentrato sulle forme patologiche, Paola Lombroso rappresenta nel
panorama editoriale italiano una voce originale e stimata. Introdotta
dal padre Cesare, che riconosce legittimità scientifica a un
approccio descrittivo della psicologia, la Lombroso matura nei suoi
scritti una progressiva distanza dall'antropologia lombrosiana. Autodidatta,
autrice prolifica, seguita dal grande pubblico, e tradotta all'estero,
Paola Lombroso, pur non ricoprendo un ruolo di primo piano nella ricerca
e nelle istituzioni, diede un apporto considerevole alla diffusione
della psicologia. La ricostruzione del suo percorso contribuisce a chiarire
il contesto italiano delle scienze dell'uomo di quegli anni, in cui
esponenti femminili ottennero visibilità e notorietà grazie
anche all'importanza attribuita alla divulgazione scientifica nella
promozione delle conoscenze e nel processo di formazione di un popolo.
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pag.141 |
A.
MINELLI, L'omologia rivisitata
Molte differenti nozioni di omologia sono state proposte negli ultimi
due secoli, da quelle che facevano riferimento ad archetipi strutturali
ideali fino agli attuali concetti basati sulla derivazione da un antenato
comune o sulla dipendenza da comuni sequenze di eventi di sviluppo,
o da una comune base genetica o, più genericamente, informazionale.
Si è spesso affermato che particolari caratteri anatomici, come
gli schemi di innervazione, oppure i pattern spaziali di espressione
di geni apparentemente coinvolti in eventi critici dello sviluppo, come
i geni Hox, fornirebbero indizi particolarmente probanti dei
possibili rapporti di omologia; tuttavia, l'attendibilità di
questi indizi è stata di certo sovrastimata e la loro utilizzazione
è piena di incertezze. I recenti progressi nel campo della morfologia
comparata e, soprattutto, della biologia evoluzionistica dello sviluppo
suggeriscono con crescente forza la necessità di abbandonare
la tradizionale nozione" tutto o nulla" di omologia, in favore
di una nozione più flessibile, fattoriale o combinatoria. Seguendo
questa strada diventa possibile riunire in un'unica ampia visione comparativa,
che tenga conto sia della filogenesi che della biologia dello sviluppo,
nozioni disparate come quelle di omologia posizionale e omologia speciale,
omologia seriale e omologia seriale temporale. A questo punto, però,
si rende necessario accompagnare ogni discorso sull'omologia con un'adeguata
specificazione del contesto in cui la comparazione viene effettuata
e dei criteri utilizzati nella comparazione stessa. Resterà da
vedere, nel prossimo futuro, fino a quando l'antico concetto di omologia,
oggi punto di incontro di tante e disparate nozioni, conserverà
un'effettiva utilità nell'ambito della biologia comparata. |
pag.167 |
Per
un Archivio della corrispondenza degli scienziati italiani
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A.
MESCHIARI, Corrispondenza di Giovanni Battista Amici con William Henry
Fox Talbot
William Henry Fox Talbot, pioniere della fotografia e scopritore del
metodo negativo-positivo, fu in corrispondenza con Giovanni Battista
Amici, con fasi alterne, dal 1822 al 1844. Le sue lettere originali
e le minute di Amici, conservate presso la Biblioteca Estense di Modena,
vengono pubblicate qui per la prima volta integralmente. |
pag.
201 |
Istituzioni
e fonti |
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C.
BINO, Macchine e teatro. Il cantiere di Bernardo Buontalenti agli Uffizi
L'articolo propone una ridiscussione del metodo di lavoro di Bernardo
Buontalenti (ingegnere di corte presso la corte medicea sotto il granducato
di Cosimo I e del figlio Francesco I), figura decisiva per la storia
del teatro, vista la sua capacità di riassumere e innovare una
tradizione, riusando un sapere scenotecnico preesistente, interpretandolo
in modo originale e "inventando" un mestiere. L'analisi del
Memoriale di Gerolamo Seriacopi, Provveditore di Castello,
attestante i lavori di apparatura del teatro degli Uffizi per le nozze
di Ferdinando I de' Medici con Cristina di Lorena (1589), consente di
ricostruire le dinamiche del cantiere buontalentiano, al fine di indurre
dalla pratica del lavoro qualche indizio circa la struttura delle macchine
sceniche. Questo metodo di analisi consente di avanzare due ipotesi:
da una parte, che la macchineria buontalentiana fosse costruita secondo
le regole della tradizione fiorentina, in parte diversa da quella pesarese
che sostanzia il trattato di Sabbatini e che la critica aveva considerato
pietra di paragone principale; dall'altra che il riuso in campo scenotecnico
di un sapere artigianale determini un percorso di specializzazione,
che andrà compiendosi nel corso del secolo XVII.
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pag.249 |
S.E.
CARNEMOLLA, Pedro Nunes, matematico e cosmografico portoghese del XVI
secolo, e la sua Defesa do Tratado da Rumação do globo
para a arte de navegar
Il presente articolo racchiude la edizione di un antico manoscritto
portoghese (Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze), senza titolo,
né data, noto come Defensão do Tratado da Rumação
do Globo para a Arte de Navegar.
Un tempo appartenuto a Cosimo III de' Medici, che a sua volta lo aveva
ricevuto in dono dal cosmografo e engenheiro-mor portoghese
Luìs Serrão Pimentel, esso racchiude uno scritto del matematico
e cosmografo portoghese Pedro Nunes a difesa, e a seguito delle critiche
rivoltegli, delle sue teorie sulle linhas de rumo e, nella
fattispecie, di quella legata alla rappresentazione della curva lossodromica
sulla sfera, dopo che il medesimo aveva provato come una nave che navigasse
alla bussola secondo un angolo di prora costante descrivesse non già
un arco di circolo massimo, come allora si riteneva, quanto una curva
intersecante tutti i meridiani sotto uno stesso angolo.
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pag.269 |
Ricordo |
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D. BERTOLONI
MELI, Maurizio Mamiani as Newton Scholar |
pag.319 |
S. CAROTI,
Pierre Souffrin |
pag.327 |
Discussioni critiche |
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D. RAYNAUD,
Linear perspective in Masaccio's Trinity fresco: demonstration
or self-persuasion? |
pag.331 |
G. FERRARI,
Letters in the Earth Sciences: their historic value and present-day scientific
relevance |
pag.345 |
Recensioni |
pag.355 |
The
IMSS bookshelf |
pag.401 |