Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze ITALIA

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Annali di Storia della Scienza

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2003

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2003/1
Anno XVIl, 2003, fasc. 1

Annuncio / Announcement  pag.1

Articoli

 

M. ROSEN, Don Miniato Pitti and the Second Life of a Scientist's Tools in Cinquecento Florence
Assai stimato nel tardo Cinquecento, lo scienziato e cosmografo fiorentino Don Miniato Pitti ha lasciato un solo strumento inequivocabilmente attribuibile a lui. Un documento scoperto di recente rivela che subito dopo la sua morte, avvenuta nel 1566, Egnazio Danti, giovane cosmografo del Duca, comperò alcuni apparati e strumenti di Pitti, nonché diversi oggetti artistici.
Tali acquisti da parte di Danti, segno evidente dell'alta considerazione in cui teneva il suo predecessore, attestano anche la circolazione degli strumenti all'interno della comunità scientifica.

pag.3

F. CAMEROTA, Two new attributions: a refractive dial of Guidobaldo del Monte and the «Roverino compass» of Fabrizio Mordente
In questo articolo si propongono due nuove attribuzioni riguardanti due strumenti legati dalla comune provenienza urbinate, e precisamente dalla bottega del noto costruttore di strumenti scientifici Simone Barocci.
Entrambi sono descritti da Muzio Oddi che offre la testimonianza decisiva per la loro attribuzione. Il primo è un raro orologio a rifrazione conservato al Museo di Storia della Scienza di Firenze, documentato nella collezione medicea fin dal 1574 e identificabile con quello che Oddi afferma essere stato fatto costruire ad Urbino nel 1572 da Guidobaldo del Monte. Il secondo è un compasso di proporzione conservato al Museo Correr di Venezia, in tutto corrispondente alla descrizione di un compasso che Oddi dice costruito da Simone Barocci per ordine di Fabrizio Mordente intorno al 1570. Quest'ultimo è la prima versione del noto compasso che Mordente divulgherà negli anni successivi attraverso i suoi trattati.

pag.25

S. DUPRÉ, The Dioptrics of Refractive Dials in the Sixteenth Century
Questo articolo tratta di un particolare tipo di strumenti ottici, gli orologi a rifrazione costruiti nel secolo XVI, collocandoli nel contesto delle conoscenze ottiche contemporanee. Verranno affrontate in primo luogo le proprietà delle meridiane a rifrazione e la loro introduzione nel XVI secolo a opera del costruttore di strumenti tedesco Georg Hartmann. Si mostrerà poi il modo in cui questi orologi a rifrazione venivano costruiti nel '500. Attraverso l'analisi delle note di Ettore Ausonio, il presente saggio sostiene che la procedura utilizzata dai disegnatori di strumenti del XVI secolo per la realizzazione di orologi a rifrazione si fondava sulle conoscenze della rifrazione contemporanee.

pag. 39

M.P. DONATO, L'onere della prova. Il Sant'Uffizio, l'atomismo e i medici romani
L'obiettivo del saggio è di contestualizzare il dibattito sul corpuscolarismo a Roma tra le tensioni politiche e religiose del tardo Seicento.
Vari documenti nell'archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede permettono di delineare le fasi dell'atteggiamento della Chiesa di Roma verso la filosofia atomista e di cogliere lo scontro interno alle varie istituzioni romane su questo punto. In questa dinamica si inserì il Congresso Medico Romano promosso da G. Bresavola e da G.M. Lancisi, un'accademia nella quale si elaborava e si diffondeva un'eclettica medicina corpuscolarista.
La moderata affermazione dei novatori fu interrotta, nel mutato clima del pontificato di Alessandro VIII, dall'interevento del Santo Uffizio. L'attacco era parte della più vasta repressione contro l'atomismo (Napoli, Firenze) ma anche contro quietismo e libertinismo d'ogni sorta.
Nonostante la crisi del 1690, i medici romani mantennero il corpuscolarismo in un ambito epistemologico rigorosamente definito. Nel quadro della scienza medica del tempo, l'interrogazione sulla natura ultima dell'atomo poté essere accantonata senza che ciò si traducesse in un abbandono del relativo modo di conoscenza e cura del corpo.

pag. 69

M.T. MONTI, I lombrichi di Spallanzani. «Notomie» inedite contro i «garbugli e pasticci» dell'«argomento di analogia»
Quasi impacciato dall'enorme quantità di materiale raccolto, Spallanzani occultò interi settori del suo progetto biologico e un caso esemplare è rappresentato da venticinque quaderni di laboratorio che avrebbero dovuto costituire la base di una grande opera sulle rigenerazioni, annunciata nel 1768 e mai pubblicata. Sulle stesse carte Spallanzani annotò osservazioni anatomiche eseguite su taluni anellidi con raffinatezza metodologica e intelligenza critica pari solo alle classiche ricerche di Malpighi e Lyonnet, condotte però sui bruchi. Attraverso lo studio di tali organismi problematici s'intende al meglio quanto criticamente Spallanzani si rapportasse alle varie declinazioni del principio riconosciuto dell'uniformità di composizione della struttura animale.

pag. 89

A. BANDINELLI, 1783 - Lavoisier and Laplace: Another Crucial Year. Antiphlogistic Chemistry and the Investigation on Living Beings between the Eighteenth and the Ninenteenth Centuries
Il presente saggio suggerisce una nuova interpretazione della biologia lamarckiana basata su un'analisi delle diverse immagini sul vivente fra Sette e Ottocento. In particolare, la nouvelle chimie introdusse un nuovo concetto di combustione che rovesciò il modo d'intendere il calore corporeo. Oltre a ciò è documentabile che la nouvelle chimie inaugurò una nuova epoca cambiando l'organizzazione della cosiddetta "macchina animata": il corpo vivente diventò un naturale composto costantemente soggetto a trasformazioni materiali. Grazie alla nouvelle chimie il vivente diventò un sistema naturale, ovvero un'unità regolata da due distinte leggi fisico-chimiche: il principio di conservazione del calore (1783) e il principio di conservazione della massa (1789). La convinzione che la macchina vivente fosse soggetta alla dinamica newtoniana cominciò a sgretolarsi: l'immagine di una complicata macchina morì per dar vita al nuovo concetto di sistema. Il vivente non era più un fatto riguardante la meccanica, ma diventava un discorso relativo alla fisico-chimica.

pag.127

V.P. BABINI, Paola Lombroso, una donna nelle scienze dell'uomo
L'articolo ricostruisce il percorso intellettuale di Paola Lombroso e il ruolo svolto nello sviluppo e nella diffusione della psicologia dell'infanzia in Italia. In un momento in cui la psicologia scientifica è in via di decollo e lo studio della psiche infantile è concentrato sulle forme patologiche, Paola Lombroso rappresenta nel panorama editoriale italiano una voce originale e stimata. Introdotta dal padre Cesare, che riconosce legittimità scientifica a un approccio descrittivo della psicologia, la Lombroso matura nei suoi scritti una progressiva distanza dall'antropologia lombrosiana. Autodidatta, autrice prolifica, seguita dal grande pubblico, e tradotta all'estero, Paola Lombroso, pur non ricoprendo un ruolo di primo piano nella ricerca e nelle istituzioni, diede un apporto considerevole alla diffusione della psicologia. La ricostruzione del suo percorso contribuisce a chiarire il contesto italiano delle scienze dell'uomo di quegli anni, in cui esponenti femminili ottennero visibilità e notorietà grazie anche all'importanza attribuita alla divulgazione scientifica nella promozione delle conoscenze e nel processo di formazione di un popolo.

 pag.141

A. MINELLI, L'omologia rivisitata
Molte differenti nozioni di omologia sono state proposte negli ultimi due secoli, da quelle che facevano riferimento ad archetipi strutturali ideali fino agli attuali concetti basati sulla derivazione da un antenato comune o sulla dipendenza da comuni sequenze di eventi di sviluppo, o da una comune base genetica o, più genericamente, informazionale. Si è spesso affermato che particolari caratteri anatomici, come gli schemi di innervazione, oppure i pattern spaziali di espressione di geni apparentemente coinvolti in eventi critici dello sviluppo, come i geni Hox, fornirebbero indizi particolarmente probanti dei possibili rapporti di omologia; tuttavia, l'attendibilità di questi indizi è stata di certo sovrastimata e la loro utilizzazione è piena di incertezze. I recenti progressi nel campo della morfologia comparata e, soprattutto, della biologia evoluzionistica dello sviluppo suggeriscono con crescente forza la necessità di abbandonare la tradizionale nozione" tutto o nulla" di omologia, in favore di una nozione più flessibile, fattoriale o combinatoria. Seguendo questa strada diventa possibile riunire in un'unica ampia visione comparativa, che tenga conto sia della filogenesi che della biologia dello sviluppo, nozioni disparate come quelle di omologia posizionale e omologia speciale, omologia seriale e omologia seriale temporale. A questo punto, però, si rende necessario accompagnare ogni discorso sull'omologia con un'adeguata specificazione del contesto in cui la comparazione viene effettuata e dei criteri utilizzati nella comparazione stessa. Resterà da vedere, nel prossimo futuro, fino a quando l'antico concetto di omologia, oggi punto di incontro di tante e disparate nozioni, conserverà un'effettiva utilità nell'ambito della biologia comparata.

pag.167

Per un Archivio della corrispondenza degli scienziati italiani

 

A. MESCHIARI, Corrispondenza di Giovanni Battista Amici con William Henry Fox Talbot
William Henry Fox Talbot, pioniere della fotografia e scopritore del metodo negativo-positivo, fu in corrispondenza con Giovanni Battista Amici, con fasi alterne, dal 1822 al 1844. Le sue lettere originali e le minute di Amici, conservate presso la Biblioteca Estense di Modena, vengono pubblicate qui per la prima volta integralmente.

pag. 201

Istituzioni e fonti

 

C. BINO, Macchine e teatro. Il cantiere di Bernardo Buontalenti agli Uffizi
L'articolo propone una ridiscussione del metodo di lavoro di Bernardo Buontalenti (ingegnere di corte presso la corte medicea sotto il granducato di Cosimo I e del figlio Francesco I), figura decisiva per la storia del teatro, vista la sua capacità di riassumere e innovare una tradizione, riusando un sapere scenotecnico preesistente, interpretandolo in modo originale e "inventando" un mestiere. L'analisi del Memoriale di Gerolamo Seriacopi, Provveditore di Castello, attestante i lavori di apparatura del teatro degli Uffizi per le nozze di Ferdinando I de' Medici con Cristina di Lorena (1589), consente di ricostruire le dinamiche del cantiere buontalentiano, al fine di indurre dalla pratica del lavoro qualche indizio circa la struttura delle macchine sceniche. Questo metodo di analisi consente di avanzare due ipotesi: da una parte, che la macchineria buontalentiana fosse costruita secondo le regole della tradizione fiorentina, in parte diversa da quella pesarese che sostanzia il trattato di Sabbatini e che la critica aveva considerato pietra di paragone principale; dall'altra che il riuso in campo scenotecnico di un sapere artigianale determini un percorso di specializzazione, che andrà compiendosi nel corso del secolo XVII.

pag.249
S.E. CARNEMOLLA, Pedro Nunes, matematico e cosmografico portoghese del XVI secolo, e la sua Defesa do Tratado da Rumação do globo para a arte de navegar
Il presente articolo racchiude la edizione di un antico manoscritto portoghese (Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze), senza titolo, né data, noto come Defensão do Tratado da Rumação do Globo para a Arte de Navegar.
Un tempo appartenuto a Cosimo III de' Medici, che a sua volta lo aveva ricevuto in dono dal cosmografo e engenheiro-mor portoghese Luìs Serrão Pimentel, esso racchiude uno scritto del matematico e cosmografo portoghese Pedro Nunes a difesa, e a seguito delle critiche rivoltegli, delle sue teorie sulle linhas de rumo e, nella fattispecie, di quella legata alla rappresentazione della curva lossodromica sulla sfera, dopo che il medesimo aveva provato come una nave che navigasse alla bussola secondo un angolo di prora costante descrivesse non già un arco di circolo massimo, come allora si riteneva, quanto una curva intersecante tutti i meridiani sotto uno stesso angolo.
pag.269
Ricordo  
D. BERTOLONI MELI, Maurizio Mamiani as Newton Scholar pag.319
S. CAROTI, Pierre Souffrin pag.327
Discussioni critiche  
D. RAYNAUD, Linear perspective in Masaccio's Trinity fresco: demonstration or self-persuasion? pag.331
G. FERRARI, Letters in the Earth Sciences: their historic value and present-day scientific relevance pag.345
Recensioni pag.355

The IMSS bookshelf

pag.401



 

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Elena Montali: elena@imss.fi.it

Ultimo aggiornamento 29-sett-2003